Dall’inchiesta sull’omicidio di Gordola trapelano nuovi e importanti elementi. L’autore dell’aggressione – si è appreso oggi, martedì – nega qualsiasi addebito. Il 21enne di Biasca sostiene di non avere colpito la vittima: né con un pugno, né in qualsiasi altro modo. Il giovane (difeso da Yasar Ravi) ha dunque fornito una versione ben diversa di quanto successo sabato mattina alla Rotonda di Gordola. Una versione a cui però gli inquirenti non credono.
I problemi – ricordiamo - sono iniziati all’interno della discoteca. Al guardaroba il 21enne si è stizzito perché qualcuno si stava attardando a ritirare la giacca. Uno degli addetti alla sicurezza lo ha quindi scortato all’uscita del locale. Ed è qui che, secondo più testimoni, senza motivo ha aggredito Fabrizio. L’agente parla di un pugno alla testa. Gli amici della vittima di una spallata. Data di proposito, caricando il colpo.
Pugno o spallata, la vittima è caduta in avanti, battendo la testa contro il cancello. Il 44enne – altra novità – è deceduto già nella tarda mattinata di domenica, ma per esigenze di inchiesta la notizia della morte è stata diffusa solo in serata. Le indagini, coordinate dal procuratore pubblico Arturo Garzoni, proseguono a ritmo serrato. Tra ieri e oggi sono state sentite ancora diverse persone.
Francesco Lepori
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