Ticino e Grigioni

Grigioni: nuovi dettagli sul giudice non domiciliato

Sono diverse le sentenze con la sua partecipazione, emesse dal Tribunale amministrativo cantonale, che potrebbero ora essere invalidate

  • 20.11.2023, 20:51
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La sede, a Coira, del Tribunale amministrativo cantonale: il giudice straordinario, ora dimessosi, non abita più nei Grigioni da inizio agosto ma aveva proseguito ugualmente la sua attività

  • Wikimedia/Bravuogn
Di: Grigioni Sera 

Emergono nuovi dettagli nella vicenda che ha per protagonista un giudice straordinario del Tribunale amministrativo cantonale. L’avvocato italofono, in carica all’80% dallo scorso maggio, ha dovuto dimettersi dopo che è emerso il suo trasferimento nel canton San Gallo. Per legge i giudici hanno l’obbligo di domicilio nei Grigioni.

Oggi, lunedì, si è appreso che il magistrato, secondo indicazioni da lui stesso fornite, non abita più nei Grigioni dallo scorso 1° agosto. È quanto ha comunicato alla RSI Julia Müller, presidente della Commissione di Giustizia e sicurezza, ossia l’organo del Gran Consiglio retico incaricato della vigilanza sui tribunali. Da agosto alla fine di ottobre, fino cioè alla data delle dimissioni, il giudice straordinario ha comunque proseguito l’attività. Sette almeno, ma potrebbero essere molte di più, le sentenze emesse in questo periodo dal Tribunale amministrativo con la sua partecipazione come presidente o come membro della Camera giudicante. Decisioni che ora potrebbero essere invalidate.
                

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Grigioni Sera del 20.11.23

RSI Info 20.11.2023, 20:23

Del trasferimento fuori cantone, ci ha fatto sapere ancora Müller, la commissione è stata informata all’inizio di novembre, tramite una lettera anonima. Riguardo poi al motivo per il quale l’avvocato italofono possa restare in carica sino alla fine di novembre, percependo ancora lo stipendio, la deputata socialista replica che un giudice straordinario nominato non è soggetto ad un classico rapporto di lavoro coi termini di disdetta. Su questo nuovo caso che ha investito la giustizia retica, anche il Ministero pubblico, sulla scorta di una denuncia penale ricevuta a inizio novembre, ha avviato degli accertamenti.

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