Tassazione dei frontalieri, legge sulle imprese artigiane in Ticino, sanità a pagamento: questi sono solo alcuni dei temi che i deputati democratici, leghisti e dei 5 Stelle che abitano nelle province di confine accanto al Ticino, con tre mozioni differenti indirizzate al Governo, hanno discusso lunedì a Roma.
I promotori della mozione PD, firmata già nel luglio 2015 e modificata il 6 febbraio come ha ricordato Daniele Marantelli, impegnano il Governo a richiedere un chiarimento formale alla Confederazione in merito a quelle che loro ritengono essere "decisioni discriminatorie assunte dal Canton Ticino". Chiedono di subordinare l’entrata in vigore dell’accordo solo in assenza di "qualsivoglia iniziativa lesiva dell'accordo di libera circolazione".
La Lega Nord, per bocca di Nicola Molteni, ha detto di "non accettare che i frontalieri siano usati come merce di scambio rispetto alle operazioni della grande finanza e delle grandi banche", ed ha espresso timori per la possibile mancanza di ristorni ai Comuni di frontiera.
sdr