Ticino e Grigioni

Poco ricambio per i patriziati

Giornata di elezioni patriziali, ma l’unico voto combattuto era a Brissago: altrove il rinnovo delle cariche si è svolto tacitamente o l’elezione è stata prorogata.

  • Ieri, 18:19
  • Ieri, 20:48
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SEIDISERA 06.04.2025, il servizio di Francesca Calcagno

RSI New Articles 06.04.2025, 17:42

  • Ti-Press/Ely Riva
Di: SEIDISERA/DC 

La domenica elettorale ha portato anche al rinnovo dell’Ufficio patriziale di Brissago. Sono stati scelti Simone Franconi e Eder Giovanelli per la lista “Patrizi per Brissago”, mentre per la lista “Patriziato 2025” sono stati eletti Fabio Pellanda e Taira Branchini. Questa era l’unica elezione combattuta, mentre nella maggior parte dei patriziati ticinesi il rinnovo delle cariche per il periodo 2025-2029 si è svolto in forma tacita. Ciò significa che nessuno ha reclamato un posto nell’amministrazione locale. In 7 uffici, poi, l’elezione è stata prorogata. Un campanello d’allarme.

Un’istituzione che fatica a trovare nuove forze

In Ticino i patrizi sono 90’000 e ci si può anche naturalizzare. Eppure in questi anni si sta assistendo a una “crisi delle vocazioni”. La collega di SEIDISERA, Francesca Calcagno, ha cercato di indagare il futuro di questa istituzione centenaria. “Ho già fatto 16 anni, 4 da presidente e con questi ulteriori 4 arriverò a 20: mi guardo indietro e non vedo qualcuno che scalpita per portare avanti questa importante realtà, che è preziosa ma è anche impegnativa”. Così Kenny Mainetti, presidente del Patriziato di Cresciano. Un patriziato dinamico e giovane: il ricambio generazionale è cominciato 8 anni fa e adesso la media d’età è di 38 anni. “È chiaro che il nostro patriziato, che ha progetti da realizzare e possibilità economiche per poter proporre qualche cosa di interessante, diventa anche attrattivo da questo punto di vista, a differenza magari di altre realtà dove ci si deve limitare alla pura gestione”, osserva.

Patriziato + progettualità = partecipazione

Questa è ormai la formula vincente, conferma il presidente dell’Alleanza Patriziale Ticinese (l’ALPA) Tiziano Zanetti. “Spingiamo veramente molto verso le idee e i progetti, proprio per fare in modo che i patriziati restino vivi, che siano a supporto dei comuni nella gestione del territorio”, spiega, “è chiaro che da soli possono fare poco: questa rete va continuamente consolidata e le idee sono alla base di tutto”.

Una tassa patriziale?

Negli scorsi quattro anni oltre la metà dei patriziati non ha inoltrato domande di sostegno cantonale, alcuni potrebbero aver utilizzato fondi propri per progetti. Ma in alcuni casi le finanze non sono rosee. Che soluzioni si potrebbero trovare? “Un patriziato potrebbe anche introdurre una tassa”, riporta Tiziano Zanetti “c’è chi la osteggia; come ALPA ne abbiamo discusso e noi non siamo d’accordo. Però può essere una soluzione. Ad esempio, il patriziato di Daro: c’è una tassa fuocatica che tutti pagano senza batter ciglio”.

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