L’Europa è in allarme per gli attentati terroristici. E il Festival del film prende il via oggi a Locarno con un servizio di sicurezza accresciuto rispetto al passato. I dettagli del nuovo piano - concertato tra polizia federale, cantonale e cittadina - per ovvi motivi, non vengono resi noti. La città non è blindata, ma il dispositivo è stato potenziato.
Si possono vedere coppie di agenti in divisa armati di mitra che pattugliano piazze e vie cittadine. Alle entrate gli spettatori sono "scannerizzati" con un metal detector e c’è un controllo più attento di borse e zaini. Inoltre il sistema di videosorveglianza è stato potenziato.
"Ci auguriamo che queste misure non abbiano un grosso impatto e che non modifichino lo spirito con il quale ci si è sempre recati al Festival. Evidentemente però i controlli potranno rallentare l’entrata alle proiezioni di qualche istante”, ci spiega il portavoce della polizia cantonale Renato Pizolli.
A Lugano - durante lo spettacolo dei fuochi del primo d’agosto - la polizia ha sbarrato l’accesso ai veicoli sul lungolago con un furgone, messo di traverso. Gli inquirenti ticinesi guardano insomma anche alle recenti stragi francesi, ed in particolare a Nizza. "Si adatta il dispositivo alla potenziale minaccia", conferma Pizolli. E in questi dieci giorni di Pardo, oltre alla polizia e alla sicurezza privata, "a Locarno sono attivi anche i servizi di intelligence", conclude.
Joe Pieracci
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Dal Quotidiano
Dietro le quinte del Festival
Il Quotidiano 03.08.2016, 19:30