ll rapporto dell'USTAT
La popolazione residente in Ticino non cresce più da alcuni anni e la causa è da ricercarsi principalmente nel calo del saldo migratorio, ovvero la differenza tra arrivi e partenze. È quanto emerge dal rapporto dell'USTAT di recente pubblicazione
"Inversione della tendenza demografica, un aggiornamento dei principali indicatori"
(clicca qui per scaricare il rapporto).
L’effetto della componente naturale da decenni è prossimo allo zero e negli ultimi anni si è addirittura fatto negativo. Il numero di decessi annui è in costante aumento dal 2010 superando quello delle nascite, che invece conoscono una diminuzione: erano circa 3'000 ogni anno fino al 2010, sono state 2'494 nel 2019.
Popolazione totale e saldi migratorio e naturale
Fino al 2014 la popolazione era in crescita, essenzialmente grazie alla differenza positiva tra arrivi e partenze, a fronte di una differenza tra nascite e decessi relativamente stabile nel tempo. L’aumento delle partenze e la diminuzione degli arrivi ha invertito questa tendenza generando, prima, una crescita più moderata e, poi, una leggera diminuzione della popolazione che è passata dai 354’375 residenti del 2017 ai 353’343 del 2019.
I dati provvisori per il 2020 indicherebbero un saldo migratorio che torna ad essere leggermente positivo. Ma è sul fronte del saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) che i dati provvisori indicano un’importante diminuzione della popolazione, attribuibile anche, ma non solo, al forte aumento nei decessi registrato in relazione alla pandemia.
Saldo migratorio, arrivi e partenze per nazionalità
L’inversione di tendenza demografica ha attirato l’attenzione di diversi ricercatori, dei media e della politica, sfociando anche in un'interrogazione al Consiglio di Stato dei deputati in Gran Consiglio Aldi, Riget e Dadò.
CSI 18.00 del 2.5.2021 - Le interviste ad Aldi, Riget, Dadò e Speziali
RSI Info 02.05.2021, 19:19
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