Il dossier relativo all’aeroporto di Lugano-Agno è pronto per approdare in Parlamento. Infatti oggi, martedì, la Commissione della gestione ha dato il suo benestare alla seconda ricapitalizzazione di Lugano Airport, che porterebbe la quota di partecipazione del cantone all’interno della società anonima al 40 percento.
Si tratta di un sostegno voluto allo scopo di assicurare la sopravvivenza dello scalo, che altrimenti rischierebbe la chiusura già alla fine di quest’anno. All'aeroporto viene dunque concesso ancora poco più di un anno per decidere su quale tipo di gestione orientarsi, valutando pure eventuali sinergie e collaborazioni con il settore privato. Si sono detti contrari alla proposta il Partito socialista e i Verdi, che presenteranno un rapporto di minoranza. Socialisti ed ecologisti luganesi, come l'MPS, si preparano al referendum.
L'aeroporto convocato dall'UFAC
Intanto, la direzione di Lugano Airport è stata convocata per fine novembre dall'Ufficio federale dell'aviazione civile (UFAC), così come le decine di scali medio piccoli della Svizzera. Berna in quella occasione comunicherà la sua visione della politica aerea dei prossimi decenni.
Compiti e ruoli di ogni singolo aeroporto regionale saranno aggiornati e di conseguenza lo sarà pure il tipo di concessione rilasciata. Questo aspetto preoccupa soprattutto le strutture in difficoltà, ha spiegato il direttore dell'associazione svizzera di categoria (ASA) Jorge Pardo. "Dalla pianificazione della Confederazione dipenderà il futuro degli scali: come sono organizzati, dove si situano e come devono operare", ha detto ai nostri microfoni. "Aspettiamo chiarimenti, anche per quanto riguarda il finanziamento della sicurezza aerea - che in futuro sarà a carico degli aerodromi. Si tratta di coordinare diverse strategie e noi vogoliamo essere coinvolti insieme a Lugano affinché le decisioni di Berna siano coerenti", ha sottolineato Jorge Pardo.
Pronta una stampella per Agno
Il Quotidiano 22.10.2019, 21:00