L'unione di più forze a Poschiavo ha portato a concretizzare un progetto di formazione unico nel panorama elvetico. Si chiama "digit-abile: il digitale per tutti". Mira ad abbattere una delle molte barriere che ancora si presentano sul cammino delle persone disabili: l'inclusione digitale. L'obiettivo è di fare in modo che i partecipanti (persone affette da disagio mentale e deficit cognitivo) possano vivere le pari opportunità anche nel contesto delle tecnologie dell'informatica, compreso l'uso consapevole dei social media. Anita ha imparato a scrivere al computer. Monica ad inviare una e-mail. Altri loro compagni ora sanno gestire l'agenda elettronica e consultare l'orario dei treni online. Tutti sono stati anche resi coscienti dei rischi della rete e di come comportarsi per ridurli.
Il progetto, ad alta inclusività, è stato messo a punto dalla sede locale dell'associazione Movimento (l'ente che opera nel settore della disabilità nel Grigioni meridionale) in collaborazione con ecomunicare e con il sostegno del Polo Poschiavo, nato 20 anni fa come centro di competenza per la digitalizzazione, con corsi di formazione per utenti abili. Anzitutto è stato formato il personale socio-assistenziale del centro "Incontro" che, grazie all'introduzione, alle tematiche tecniche, in seguito ha potuto accompagnare, seguire e soddisfare in modo continuativo le necessità degli utenti nell’uso dei dispositivi informatici per la comunicazione. Il centro, appena ristrutturato, dispone di un nucleo abitativo protetto con 12 posti, diversi laboratori protetti per circa 40 persone e un centro diurno in grado di accogliere fino a 30 ospiti. Complessivamente gli utenti di Movimento Poschiavo sono una cinquantina, mentre i collaboratori sotto la responsabilità di Josy Battaglia all'incirca 25, quasi nessuno dei quali a tempo pieno.
I risultati raggiunti grazie a "digit-abile" sono notevoli, come illustrato sabato nel corso di una giornata di porte aperte. "Il bilancio per me è davvero ottimo tanto sul fronte dell'impatto sulla vita degli utenti che è reale (hanno preso fiducia sull'uso degli strumenti digitali) quanto per quanto riguarda la capacità delle strutture e delle persone che hanno portato al progetto ad aggiustare le loro pratiche, aggiustare la struttura del progetto per raggiungere questo obiettivo", spiega alla RSI il valutatore esterno, il professor Daniele Beltrametti della Facoltà di psicologia e scienze dell'eduzione dell'Università di Ginevra.