Il franco è forte, ma l’economia tiene

Il commercio al dettaglio, l’industria e più in generale l’economia ticinesi sono nuovamente confrontati con un rafforzamento del franco che suscita incertezze per il 2024. Oggi, per esempio, un euro vale (solo) circa 0,93 franchi.

Sono passati 9 anni da quando la Banca Nazionale Svizzera ha smesso di tenere artificialmente sotto controllo il rafforzamento del franco sull’euro. Prima del 2015, scambiare un euro per meno di un franco e venti centesimi era considerata un’eresia.

Oggi ormai restare sotto il franco è praticamente la norma, eppure il problema sembra essere ritenuto meno vitale di un tempo per l’economia locale. Un’impressione in parte corretta, spiegano gli analisti.

L’aumento, che verso la fine dell’anno è stato repentino, ha indubbiamente messo i bastoni tra le ruote ad alcuni settori, primo fra tutti quello legato alla tecnologia.

Certo però è anche il fatto che il rafforzamento del franco non sta scatenando reazioni controverse come, ad esempio, quella di alcuni anni fa, quando vi furono tensioni tra sindacati e padronato per la volontà di alcuni imprenditori di pagare in Ticino stipendi in euro a un tasso di cambio arbitrario.

Significativa sarà la primavera con il primo monitoraggio trimestrale sull’andamento dell’economia ticinese.