Il sistema di allarme contromano all'uscita dell'autostrada di Pazzallo lo scorso ottobre non è scattato, perché il conducente viaggiava a meno di 15 chilometri orari. "Sotto questa soglia il dispositivo non si attiva perché si vogliono evitare dei falsi allarme, causati da animali", spiega Eugenio Sapia portavoce dell'Ufficio federale delle strade (USTRA). Lo scorso ottobre, infatti, un 74enne ha imboccato l'autostrada al contrario, scontrandosi dopo pochi metri con un 32enne. Fortunatamente l'incidente non ha avuto un esito letale.
L'automobilista - precisa ai microfoni della RSI Sapia - si è fermato nei pressi del primo rilevatore dove c'è un cartello di divieto, alcune macchine gli sono passate accanto, eppure ha proseguito sempre sotto i 15 chilometri orari fino ad oltrepassare il secondo rilevatore. Visto l'accaduto, si prevedono dei correttivi?
"Premetto che, come spesso accade, questi incidenti avvengono a causa di uno stato psicofisico alterato da parte del conducente. La colpa non è dunque della segnaletica, il sistema funziona e dunque riteniamo che possa essere lasciato così come si trova", precisa il portavoce.
Questo tipo di dispositivo è in fase di test dal 2015 a Pazzallo, appunto, e a Varenzo in Leventina. L'USTRA sta adesso valutando i risultati raccolti in questo periodo. Solo in seguito verrà deciso se rendere definitivo il sistema di allarme, tenuto conto del numero molto basso di contromano, lo 0,2% sul totale di tutti gli incidenti.
La Magistratura sta intanto proseguendo la raccolta d'elementi per stabilire "cosa" quella sera di ottobre, in occasione dell'ultimo contromano, non abbia funzionato. L'inchiesta , coordinata dal procuratore Zakaria Akbas, è ancora aperta.
CSI/MABO/SP
CSI delle 18.00 del 04.12.2017 – servizio di Francesca Calcagno