Ticino e Grigioni

Immunità, nuovo studio in Ticino

In pochi giorni lo studio Corona Immunitas Ticino ha ricevuto oltre 400 riposte su 4'000 inviati - Per le autorità un’occasione prevenire una seconda ondata

  • 5 luglio 2020, 00:52
  • 22 novembre, 19:01
03:18

Partito in Ticino lo studio sierologico della Confederazione

Telegiornale 04.07.2020, 22:00

Di: Mattia Pacella 

Sono già 400 persone che a hanno risposto al sondaggio "Corona Immunitas", studio epidemiologico sostenuto dall’Ufficio federale della sanità pubblica. L’iniziativa è guidata dalla Scuola svizzera di salute pubblica SSPH+ e coinvolge 12 università. In Ticino vede la collaborazione di USI, SUPSI assieme all’EOC. L’obiettivo è quello di valutare lo sviluppo e la diffusione della risposta immunitaria nella popolazione. 4'000 ticinesi sono stati scelti casualmente seguendo criteri di rappresentatività statistica.

"Riceveranno o hanno già ricevuto una lettera dove si spiega di cosa si tratta, partecipare – spiega il professore il professore Emiliano Albanese direttore dell’Istituto di salute pubblica dell’USI – è semplice bisogna registrarsi al sito indicato o tramite un QR code e poi rispondere a semplici domande. Bastano pochi minuti".

Pochi minuti, ma fondamentali. "Insieme per reagire" è il motto di Corona Immunitas Ticino. Lo studio durerà più mesi e i partecipanti saranno chiamati a rispondere regolarmente a domande sul loro stato di salute, psicologico o altre questioni. "Questo monitoraggio – continua il professore Albanese - servirà anche a prevenire una potenziale seconda ondata i nostri dati aggiornati ogni settimana hanno lo scopo di informare le autorità competenti, in primis il DSS e l’ufficio del medico cantonale perché possano prendere, con i tempi migliori, le decisioni relative alle eventuali chiusure e aperture come scuole, locali e se del caso limitazione i certe limitazioni individuali".

A mille partecipanti sarà offerto un test sierologico. "E per avere la maggior sicurezza nei risultati delle analisi, Corona Immunitas – dice Emiliano Albanese - selezionerà i migliori test in commercio o anche concepiti nelle università o laboratori".

Una ricerca dalle grandi ambizioni, infatti in Svizzera potrebbero essere sino 25 mila le persone che parteciperanno allo studio. "Questo - conclude il professore – permetterà di fare dei confronti anche a livello nazionale considerando le grandi differenze che ci sono state tra le regioni questo più e meno colpite, potremo tentare di dare delle spiegazioni più chiare.

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