Ticino e Grigioni

Imposte in Ticino, l’IA aiuterà a prendere le decisioni

Fisco al lavoro per introdurre chatbot e altri strumenti che possano dare consigli ai tassatori chiamati a valutare le dichiarazioni – Ma “l’essere umano resta il responsabile”

  • 23 marzo, 15:10
02:04

Radiogiornale delle 12.30 del 18.03.2025: il servizio di Francesca Calcagno

RSI Info 18.03.2025, 12:17

Di: Radiogiornale-Calcagno/ludoC  

L’intelligenza artificiale (IA) anche in Ticino aiuterà l’Ufficio delle tassazioni a prendere decisioni. I progetti sono ancora in stato embrionale, ma qualcosa si muove. Il nostro Radiogiornale ha preso spunto da un servizio dei colleghi di SRF dedicato al tema per approfondire la situazione a Bellinzona.

Attualmente, un incarto su dieci nel cantone è già smaltito da un computer: la macchina decide quando non c’è bisogno della revisione di un essere umano e lo fa in base a diversi parametri, tra cui: reddito, sostanza, situazione familiare. Per farla semplice, il computer “crede” al cittadino che ha una tassazione semplice.

Il 10% delle dichiarazioni è già evaso da un computer

Ma, quante volte sbaglia la macchina? “Prima di arrivare a una percentuale abbiamo lavorato molto sulla determinazione dei parametri e poi abbiamo verificato i risultati: c’è dietro tanto lavoro che ha portato ad avere una percentuale (di successo, ndr.) assolutamente affidabile”, spiega alla RSI Giordano Macchi, direttore della Divisione delle contribuzioni del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE).

Si tratta quindi di un’automatizzazione basica. Ma ora potrebbe entrare in gioco l’intelligenza artificiale. Alla Divisione delle contribuzioni si lavora infatti a due progetti: il primo è un chatbot, un robot di conversazione, uno strumento che possa rispondere alle domande di un tassatore: ad esempio, un’auto in leasing è deducibile? Il secondo è più complesso e riguarda le persone giuridiche. L’obiettivo è sviluppare un sistema che possa dare dei consigli al tassatore.

Un aiuto per i tassatori

Prendiamo una voce che viene analizzata spesso: il parco veicoli di un’azienda. Questo sistema - sulla base degli incarti che ha già analizzato - consiglierà al tassatore un determinato importo sul quale costruire la tassazione.

Se le decisioni fossero prese da un’intelligenza artificiale i contribuenti andrebbero informati

Giordano Macchi, Direttore Divisione delle contribuzioni

Nell’articolo dei colleghi di SRF si sottolinea inoltre l’importanza di essere trasparenti verso il pubblico quando si utilizzano questi strumenti. “Sono d’accordo”, spiega ancora Giordano Macchi ai microfoni RSI, “se le decisioni fossero prese da un’intelligenza artificiale i contribuenti andrebbero informati, ma l’impostazione attuale della nostra divisione fa di questi strumenti degli ausili al lavoro dei tassatori, che restano tuttavia determinanti e responsabili per le decisioni di tassazione”.

Allo stato attuale, in Ticino, conclude il direttore della Divisione delle contribuzioni, è quindi sempre e solo il tassatore che prende decisioni fiscali.

Una prassi in tre Cantoni e diversi altri ci stanno lavorando

Le autorità fiscali cantonali usano già l’intelligenza artificiale a Nidvaldo e a Obvaldo (i due cantoni pionieri in materia) e a Soletta dove l’IA esamina tutte le 175’000 dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche e dove si immagina che circa il 20% degli accertamenti potranno essere eseguiti in modo completamente automatico.

Ma la questione è molto seguita in numerosi altri cantoni. Sei uffici delle imposte cantonali, compreso quello del Ticino, hanno dichiarato alla SRF di avere già dei progetti concreti in materia di intelligenza artificiale. Altri dieci hanno risposto all’indagine affermando di aver iniziato a pensare alla sua introduzione.

E se l’IA sbaglia? L’esperto mette in guardia dalle conseguenze

I pro sembrano essere numerosi. Ma non tutti vedono l’evoluzione in modo positivo, come ad esempio il professore di diritto tributario all’Università di Basilea Luzius Cavelti. Teme che un errore dell’IA possa avere pesanti conseguenze per tantissimi contribuenti. “Se l’IA commette degli errori - ha affermato alla trasmissione “10 vor 10” -, potrebbero esserne colpite diverse migliaia di persone. E questi errori potrebbero non essere così facili da individuare. In determinate circostanze potrebbe volerci del tempo”. Da qui la sua idea di estendere il monitoraggio sugli algoritmi coinvolgendo, oltre alle autorità fiscali e alle aziende produttrici, anche degli organismi indipendenti.

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