Anni di violenze domestiche fino all'arresto avvenuto l'11 aprile 2019 dopo l'ennesimo litigio nella loro casa di Arzo, cominciato per futili motivi: sono stati ripercorsi in aula oggi, giovedì, di fronte alla Corte delle Assise criminali, chiamata a giudicare un 35enne italiano. In via principale è accusato di tentato omicidio intenzionale. Ma la procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis ha citato una quindicina di altri gravi episodi ai danni della moglie, che ebbero per conseguenza tagli, fratture e ricoveri in ospedale. Da qui le altre accuse delle quali l'uomo deve rispondere: pericolo della vita altrui; lesioni gravi; lesioni semplici, vie di fatto reiterate; minaccia ripetuta e infrazione legge sulle armi.
Il giorno in cui finì in manette, dopo che una vicina allarmata aveva chiamato la polizia, l'imputato si spinse fino a gettare della candeggina sul volto della donna e a tentare di soffocarla. "Adesso sì che ti ho preso bene, ora non ti mollo più", le disse.
A fine mattinata è toccato all'uomo fornire la sua versione dei fatti, che diverge solo in parte da quella dell'accusa. Ha raccontato di essere cambiato, maturato e guarito dalla sua dipendenza dalla cocaina. Una questione che per la quale alle accuse deve rispondere anche di contravvenzione alla legge sugli stupefacenti.
Violenze ripetute
Il Quotidiano 17.12.2020, 20:00