Il Tribunale amministrativo (TRAM) ha accolto un ricorso contro la LIA (Legge cantonale sulle imprese artigianali) inoltrato da una ditta del Sopraceneri attiva nel commercio di mobili.
L’azienda, come anticipa martedì LaRegione, si era opposta all’obbligo di iscrizione al cosiddetto albo degli artigiani, e il TRAM ha riconosciuto che i prodotti e i servizi offerti “non giustificano le restrizioni imposte dalla legge” in quanto “non implicano la necessità di tutelare in modo particolarmente accresciuto quegli ambiti quali la salute, la sicurezza, l’ordine, la quiete o la moralità pubblica, oppure la buona fede nei rapporti commerciali”, si legge ancora sul quotidiano.
Contro questa disposizione, in vigore dallo scorso anno e che prevede l’introduzione di restrizioni alla libertà economica a protezione del pubblico, sono tuttora pendenti diversi ricorsi, compresi quelli della Commissione della concorrenza (COMCO). L’annullamento della decisione in merito alla ditta sopracenerina rappresenta una prima, ma la sentenza del Tram è impugnabile al Tribunale federale.
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