La legge sull’albo degli artigiani (LIA) va contro le previsioni, come mostrano i dati presentati oggi, venerdì, durante la conferenza stampa. Le aziende che hanno fino ad ora fatto domanda di iscrizione al registro sono infatti 4'500, di molto superiore rispetto alle attese. Vari ricorsi sono ancora pendenti e le infrazioni rilevate sono 32, 21 delle quali nei confronti di ditte ticinesi.
“Siamo contenti che la LIA abbia fatto emergere una grossa parte di imprese semi-fittizie, che ora conosciamo e possiamo verificare”, ha spiegato Cristina Resmi, direttrice dell’USM. I rappresentanti del settore della metalcostruzione spiegano infatti che la LIA resta oggi l’unica alternativa contro la concorrenza sleale. “Questo genere di aziende sono cresciute in modo esponenziale negli ultimi cinque anni. Imprese estere che fanno in pratica un’operazione solo di compravendita e che qui hanno un venditore che acquisisce una commessa, fanno arrivare materiale già completo e poi chiamano operatori da agenzie interinali per il montaggio”, ha aggiunto.
“Ci rendiamo conto che la concorrenza è sicuramente esasperata e quindi, se si combatte con gli stessi strumenti, il nostro artigianato, che si occupa anche della formazione professionale, ha qualche possibilità di sopravvivenza”, ha invece dichiarato l’ingegnere Rossi.
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