Secondo Bruxelles, l’obbligo di registrazione introdotto con la Legge sulle imprese artigianali (LIA) avrebbe un impatto negativo sulle possibilità per i professionisti europei di offrire servizi “lavorativi” in Ticino.
Tale Legge è stata citata lunedì mattina dalla commissaria per il commercio internazionale Cecilia Malmstrom, come uno dei tre nuovi ostacoli proprio al commercio introdotti in Svizzera 2016: gli altri riguardano la nuova normativa sul pagamento dell’IVA per le imprese estere - anche questo sostenuto dal Ticino - ed una disposizione doganale sulle carni stagionate. Indirizzato al Consiglio ed al Parlamento EU, il rapporto fa il punto sul “protezionismo degli altri”, uno strumento di denuncia e pressione che non comporta automaticamente contromisure. In teoria le autorità europee potrebbero appellarsi davanti all’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), mentre è più probabile che queste cose si aggiungano all’elenco di cose che non vanno, secondo loro, con la Confederazione.
Gli ostacoli al commercio registrati dall’Ue nel 2016 sono 36, censiti in 21 Paesi terzi: in cima all’elenco c’è la Russia con 6, seguono India e Svizzera con – rispettivamente - 5 e 3 casi.
CSI/sdr
Quotidiano del 26.06.2017: La LIA fa discutere Bruxelles