I connotati della cozza quagga sono ormai noti. Origine: Mar Nero. Lunghezza: fino a 40 mm. Speranza di vita: dai 3 ai 5 anni. "È una specie particolarmente preoccupante perché ha un elevato tasso di riproduzione e riesce a sostituire, in pochi anni, la comunità che è presente in un lago: Nel lago di Costanza, nel giro di tre anni, ha completamente sostituito la cozza zebra (che è presente anche nel lago di Lugano)", spiega ai microfoni de Il Quotidiano Camilla Capelli, ricercatrice istituto scienze della terra SUPSI.
A voler fare della genealogia spicciola è un po' sua sorella gemella, la cozza zebra. E viene tenuta d'occhio costantemente. La quagga ancora nessun l'ha vista in guscio e valve. E' piccola, ama le acque dolci, può vivere fino a 90 ore al secco. Gli esami sono iniziativi due anni fa e i risultati da poco sono arrivati a Bellinzona.
Estirpare la cozza quagga con i sub "non avrebbe senso: non sarebbe sopportabile economicamente e non si avrebbero risultati", dice Mauro Togni, responsabile del Gruppo lavoro organismi alloctoni invasivi. "Bisognerà pensare alle strutture che abbiamo nel lago come i tubi di captazione in maniera tale che sia possibile fare la manutenzione con costi non esorbitanti".
Ormai si sa già quali fondali del Ceresio sta colonizzando. "Abbiamo eseguito dei transetti più o meno dalla zona di Castagnola fino a San Mamete, dove abbiamo trovato la cozza quagga. L'abbiamo trovata anche vicino al ponte-diga di Melide", sottolinea Camilla Capelli.
La presenza della cozza quagga non è per nulla discreta a guardare altrove ... soprattutto il Lago di Ginevra. Nel mirino di quest'animale ci sono anche le condotte della captazione a lago, che stanno sui fondali da 40 anni e hanno bisogno (finora) di poca manutenzione.
"Con la cozza quagga a Ginevra ogni anno devono investire milioni per pulire questi tubi dalle incrostazioni, altrimenti non riescono più a pompare l'acqua", dice Mauro Togni.
Prevenzione fondamentale
Per viaggiare la cozza quagga predilige la comodità: le barche che vengono spostate da un bacino all'altro, dal resto della Svizzera al Ticino. "Per questo abbiamo scritto sia ai turisti sia ai proprietari di barche ticinesi chiedendo di implementare misure di lavaggio, di svuotatura di tutte le parti che vengono a contatto con l'acqua prima di spostare le barche da un bacino all'altro", sottolinea Mauro Togni.
La cozza quagga una volta arrivata non se ne andrà. "Al momento non si conoscono antagonisti della cozza quagga. L'unico metodo è adottare trattamenti sulle infrastrutture", conclude Camilla Capelli.