La mummia di Brissago è ora a Zurigo. E in queste ore viene sottoposta a delle analisi scientifiche senza precedenti in Svizzera.
Recuperata l’autunno scorso nei depositi del Comune e poi consegnata all’Istituto di medicina forense dell’Università di Zurigo, in questi giorni sta svelando i suoi primi segreti, grazie a delle tecnologie combinate che permettono di ricostruirne la storia: l’analisi tomografica combinata con la fotogrammetria tridimensionale. Un procedimento inedito per la ricerca in Svizzera.
Tra le indicazioni più rilevanti: il sesso e l’età. La mummia risalente a circa 3'000 anni fa è quella di una donna sui 40 anni.
I risultati ottenuti finora impressionano gli esperti: la risoluzione adottata è altissima, le prime immagini tridimensionali sovrapposte mostrano dettagli anche millimetrici sia delle bende che avvolgono il corpo, sia di ciò che nascondono alla vista, ovvero i resti umani della persona imbalsamata 2'700 anni fa.
Di solito il processo di imbalsamazione adottato dagli antichi egizi permetteva di conservare in modo quasi intatto le spoglie dei defunti. Non è invece il caso della salma ritrovata a Brissago. Il sarcofago era stato riesumato e parzialmente rifatto secoli dopo l’inumazione. Non si sa però come mai.
La scienza indaga sulla mummia
Il Quotidiano 14.04.2021, 21:00