In Ticino l’accoglienza dei profughi ucraini è mossa da una grande solidarietà sia dai privati sia dalle istituzioni. L’accoglienza però può comportare anche difficoltà per le famiglie ticinesi. Una di queste sono i costi legati alla spesa di alimentari.
“Abbiamo saputo di un bus che arrivava a Cadenazzo il 12 di marzo, abbiamo preso una madre con la sua bambina siccome avevamo una camera in più”. A raccontarlo è Tatiana di Morbio Inferiore che insieme alla sua famiglia ha deciso che quel tipo di accoglienza era un passo necessario. Ma anche che non sarebbe potuta durare troppo a lungo.
“Con due bambine, una di due anni e un’altra di dieci, e in più la gestione della mamma ucraina e la sua bambina era difficile.” Non era quindi una questione di spazio, e nemmeno di costi bensì di tempo e di gestione. Tatiana racconta che da pochi giorni mamma e figlia hanno trovato un'altra sistemazione sempre a Morbio Inferiore grazie all'aiuto di un privato. I contatti non si sono interrotti, anzi. “La mamma ci teneva a rimanere vicino a noi, a Morbio.”
C’è poi la testimonianza da Lugano di Teresa, familiare curante a tempo pieno per suo figlio, che da metà marzo ospita quattro profughi. “Nonna Marin, mamma Katia e due bambini, li ho accolti pensando al tempo che necessitano. Non ho messo un limite.” Teresa spiega però che una difficoltà legata all’accoglienza a lungo termine può essere rappresentata dai costi legati alla spesa.
Pedevilla: “Abbiamo chiesto una collaborazione con Campax”
Nei prossimi giorni si attende che il Governo presenti la nuova fase del piano di accoglienza. A livello politico qualcosa si è già mosso per chiedere di indennizzare chi -come Tatiana e Teresa - ospita privatamente i profughi.
Al momento vitto e alloggio sono assunti dal Cantone solo se si sono seguite le vie ufficiali: lo conferma al microfono della RSI Ryan Pedevilla, capo della sezione del militare e della popolazione. “Il Cantone prende a carico le persone con statuto S che passano tramite il centro di registrazione di Cadenazzo, i centri regionali e in seguito negli appartamenti. Le autorità a breve ne discuteranno perché c'è un bisogno di armonizzare il tutto a livello intercantonale. Poi, appena saranno chiariti tutti gli aspetti relativi all'ambito assistenziale, verranno definite quali sono le prestazioni da elargire alle persone che hanno questo statuto”.
SEIDISERA del 29.03.2022 - L'intervista di Romina Lara a Ryan Pedevilla
RSI Info 29.03.2022, 20:21
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Per quanto riguarda il numero di privati che si son messi a disposizione, Pedevilla spiega che “ci sono circa 150 possibilità annunciate che stiamo valutando. Principalmente consideriamo coloro che hanno offerto uno spazio ammobiliato e indipendente per quanto riguarda i servizi, le cucine e gli ingressi. Poi andremo a identificare quelli che sono più opportuni anche per la scolarizzazione”.
Infine, per quanto riguarda i problemi che riscontrano i privati, Pedevilla ha spiegato che è stata richiesta una collaborazione con l’associazione Campax, in modo da coordinare l’offerta. La speranza è che la stessa venga finalizzata nei prossimi giorni.