La cosiddetta "truffa del vino" approderà in aula il prossimo 6 marzo. Alle Assise Correzionali compariranno due cittadini italiani: un 65enne e il figlio, di 30 anni, domiciliato nel Malcantone.
Tra il settembre del 2012 e il febbraio del 2013 i due riuscirono a vendere, ai grossisti locali, 267 bottiglie di un finto Romanée-Conti. Taroccando il prestigiosissimo nettare, prodotto da secoli nelle cantine della Borgogna, guadagnarono oltre un milione di euro.
Il processo si svolgerà con la formula del rito abbreviato. Per entrambi gli imputati il procuratore pubblico Andrea Gianini ha proposto una pena di due anni di carcere sospesi, più una multa di 5'000 franchi. Truffa per mestiere e contraffazione di merce aggravata i reati ipotizzati. Alla Corte, che sarà presieduta dal giudice Mauro Ermani, il compito di esprimersi sull’atto d’accusa.
Francesco Lepori
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