Villa Recalcati a Varese ha ospitato oggi, mercoledì, l’assemblea della Regio Insubrica. La prima dopo le elezioni di domenica, che hanno fatto registrare uno spostamento a destra. Ci si chiede se qualcosa cambierà anche per la regione insubrica.
“A livello di collaborazione transfrontaliera cambierà poco perché i Governi regionali sono ancora in carica, i colleghi sono ancora le stesse persone. – dichiara alla RSI il direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi - A livello nazionale bisogna attendere le nomine dei ministeri più importanti che impattano sulla collaborazione transfrontaliera. Dovremo attendere le prossime settimane”.
Anche perché sul piatto c'è una portata che attende da troppo tempo: il nuovo accordo fiscale dei frontalieri che dovrebbe entrare in vigore a gennaio 2023. A mancare ora, resta solo la ratifica da parte del Parlamento italiano.
“I tempi da parte svizzera sono stati pienamente rispettati mentre da parte italiana non è stato il caso, lo sappiamo – puntualizza Gobbi – Questo evidentemente ci preoccupa sapendo anche che un nuovo Parlamento sicuramente non avrà questo dossier come una delle prime priorità da trattare. La preoccupazione è proprio che la situazione insoddisfacente dell’attuale accordo continui sine die”.
Il precedente Governo italiano l'aveva promessa entro l'autunno, magari proprio in occasione della visita del presidente della Repubblica in Svizzera.
“Credo che questo nuovo accordo sia effettivamente una priorità di questo Governo e noi spingeremo affinché lo diventi perché questo è quello che ci chiedono gli amici frontalieri e i territori di confine. – dichiara alla RSI Massimo Sertori, assessore della Regione Lombardia – Quindi credo che si debba necessariamente affrontare questo tema che è molto sentito dalla fascia italiana e ovviamente svizzera. È stato fatto un percorso importante bisogna portarlo a conclusione”.
Rassicurazioni arrivano anche dal delegato piemontese. “I cambiamenti saranno in positivo. – dichiara Matteo Marnati, assessore della Regione Piemonte - Noi già collaboriamo come regioni con queste forze politiche. L'occasione sarà di valorizzare tematiche fino a oggi messe da parte. Crediamo che in un momento storico come questo, sia fondamentale lo sviluppo e non fermarsi. È necessario dare risposte ai nostri territori che sono in sofferenza a causa della crisi energetica che colpisce un po' tutti”.
Oggi la presidenza della Regio ha lasciato il Ticino ed è passata alla Lombardia. Prossimo momento di incontro il 17 novembre a Novara per gli stati generali della cultura e del turismo.