In tutta la Svizzera ci sono circa 80'000 chilometri di condotte per portare l'acqua in tutti gli edifici. Abbastanza per fare due volte il giro del mondo. Ma lungo la rete non mancano le perdite, che a livello nazionale (e anche ticinese) si attestano attorno al 12%. Insomma, ogni 10 litri di acqua che vengono immessi negli acquedotti, più di uno non arriva a destinazione.
"Tutto sommato si tratta di una quantità piccola" ha assicurato alla RSI Raffaele Domeniconi, responsabile per la Svizzera italiana della Società svizzera dell'industria del gas e delle acque, contestualizzando la situazione: "Se ci confrontiamo, per esempio, con la vicina Italia, osserviamo che lì le perdite medie sono già superiori al 30%, quindi più del doppio della media svizzera. Ci sono poi città come Roma, dove le perdite arrivano al 50%".
Interventi per oltre un miliardo e mezzo di franchi
Nel nostro paese si fanno dunque i conti con una perdita contenuta. La situazione è tuttavia migliorabile? Domeniconi ha spiegato che "è difficile", per ragioni sia tecniche ("ogni volta che si ripara una perdita, bisogna aprire una strada") sia economiche ("ogni volta che si apre una strada, i costi sono molto elevati"). Gli interventi comunque non mancano: ogni anno in Svizzera viene infatti sostituito fino al 2% delle condotte, con interventi per oltre un miliardo e mezzo di franchi.
E ci sono poi quelle situazioni, anche in Ticino, dove si sono resi necessari degli interventi radicali. "Pensiamo a Locarno – ha ricordato Domeniconi - dove venticinque anni fa ci si è resi conto che sulla rete c'erano delle grosse perdite. È quindi stata formata una squadra specializzata nella riparazione e nella sostituzione delle condotte". In una quindicina d'anni la rete è stata così sistemata.
Oltre alle perdite, la sfida della siccità
Non siamo comunque confrontati soltanto con le perdite lungo la rete di distribuzione. Ora si fa sentire anche la siccità. E la domanda non diminuisce. Anzi, il sempre più diffuso impiego di piscine e sistemi d'irrigazione richiede la necessità di molta acqua. Diversi comuni hanno quindi di recente invitato la popolazione a farne un uso parsimonioso. A Mendrisio è anche stato vietato l'uso per scopi non domestici.
E si cercano anche fonti d'acqua alternative. Tanto che nelle scorse settimane – ne ha parlato il Quotidiano - alle autorità cantonali sono state inoltrate più richieste per riattivare, per esempio, pozzi dismessi. Il Cantone punta inoltre sull'interconnessione degli acquedotti, così che i Comuni possano aiutarsi.
L'acqua scarseggia
Il Quotidiano 11.07.2022, 21:00
“L’acqua è un bene di tutti”
Nel frattempo Domeniconi ha sottolineato che "l'acqua è un bene di tutti e quindi non è che chi paga di più ne può avere di più per i propri scopi, ma alla fine tutti devono dapprima poterla usare per gli scopi primari quali l'alimentazione e l'igiene".