Laghi, Italia e Svizzera sulla stessa barca

Il primo accordo, che scadrà a fine marzo, è durato 6 anni. Quello nuovo, presentato martedì a Locarno, sarà valido sino al 2046. Bastano questi numeri per definire epocale la rinnovata intesa tra le due società, quella ticinese e quella italiana, che operano sul Lago Maggiore e sul Ceresio. Dopo alcuni anni caratterizzati da tensioni, le ruggini sono state rimosse dagli scafi e i due attori sembrano voler procedere in sintonia.

La novità, forse più importante, è che la Società Navigazione Lago di Lugano (SNL) oltre a poter continuare a usare i battelli italiani sul Verbano, potrà averne anche di propri da usare sui due laghi o affittarne da altre aziende. Rispetto al contratto precedente, gli ambiti di collaborazione sono stati estesi per quanto riguarda appunto lo svolgimento del servizio su entrambi i bacini transfrontalieri con l’obiettivo di offrire un miglior servizio di trasporto ai cittadini e ai turisti. Saranno inoltre rafforzati gli scambi di competenze tra la società luganese e l’italiana Gestione Governativa Navigazione Laghi (GGNL), in particolare sull’elettrificazione della flotta, la messa in in opera delle infrastrutture di ricarica e la formazione del personale.

La collaborazione commerciale è altresì uno degli aspetti su cui insiste il Consorzio dei Laghi, da questo punto di vista l’importante esperienza della GGNL potrà contribuire, secondo quanto comunicato, a incrementare in maniera significativa il numero dei passeggeri sui laghi ticinesi. L’accordo presta grande attenzione alle tratte transfrontaliere, oltre a quelle turistiche.

L’ampliamento della flotta, con la possibile introduzione di natanti innovativi, è sicuramente un punto cardine dell’intesa. “Da oggi - ha sottolineato Agostino Ferrazzini, presidente della SNL - sarà possibile realizzare una nuova navigazione sui nostri laghi, sostenibile, tecnologicamente all’avanguardia e all’altezza delle aspettative di turisti e residenti. Una navigazione strategica e intermodale che ben potrà integrarsi nella rete di trasporto transfrontaliera”.

 Non a caso Comuni e le regioni guardano con interesse al varo delle nuove iniziative perché oltre al fattore turistico ed ecologico, questo accordo potrebbe anche sgravare le strade dal traffico pendolare.