Ticino e Grigioni

Le modalità per punire i presunti pedofili

Sarebbero almeno una ventina gli episodi finiti sotto la lente della magistratura che vede coinvolti ragazzi e ragazze del Luganese; presente un “capo banda“

  • 4 ottobre, 19:20
  • 4 ottobre, 19:34
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Minorenni adescavano presunti pedofili su internet

SEIDISERA 04.10.2024, 18:14

  • Imago
Di: Seidisera/sdr 

Sarebbero almeno una ventina gli episodi finiti sotto la lente della magistratura inerenti quelle che sono state definite spedizioni punitive da parte di un gruppo di giovani ai danni di adulti - 18 minorenni ed un altro giovane di 18 anni appena compiuti - tutti residenti nel Luganese e molti con famiglie benestanti alle spalle. Ragazzi e ragazze organizzati con pure una sorta di capo banda. A colpire non è solo l’età del gruppo - dai 14 ai 17 anni – ma anche lo scopo di questo “organizzarsi” insieme, ossia fermare i pedofili. Gli uomini attirati per lo più non sono residenti in Svizzera.

Le modalità di azione degli adolescenti

Il meccanismo è presto spiegato: il gruppo “agganciava” gli adulti attraverso siti online, dunque accendendo un finto interesse, e poi dando appuntamento a queste persone in luoghi pubblici oppure in appartamenti dove poi avvenivano le punizioni, violente e crude. Il gruppo è stato dapprima fermato e interrogato nei giorni scorsi, poi sono stati tutti rilasciati ma su di loro pesano le accuse - a vario titolo - di lesioni gravi, aggressione, coazione, rapina, sequestro di persona ed estorsione.

Non tutti hanno partecipato nello stesso modo e c’era una sorta di capobanda, stando a quanto appurato dalla RSI. La maggior parte sono ragazzi e, sempre stando alle informazioni raccolte, erano coinvolte anche delle ragazze che avrebbero prestato la loro immagine per creare profili finti su piattaforme social. Si passava poi ad adescare uomini su internet che erano interessati ad avere rapporti sessuali con minori. Davano loro appuntamento nel Luganese, in luoghi pubblici o a casa di uno dei giovani o anche in appartamenti affittati e al momento dell’incontro, però, si presentava un gruppetto di loro. Lì scattava la punizione che poteva consistere in schiaffi, calci e altre azioni per umiliare l’uomo. Tutto veniva anche filmato con alcuni video, poi pure condivisi con altre persone.

La provenienza degli adolescenti e degli uomini adescati

Da quanto appreso dalla RSI, sarebbero adolescenti del Luganese, molti di loro di famiglie benestanti, alcuni con genitori stranieri - le nazionalità sono diverse - e che frequentano scuole private. Per quanto riguarda invece gli uomini adescati, si tratta soprattutto di persone che non vivono in Svizzera ma non è escluso qualche contatto con residenti in Ticino. La Magistratura sta ora ricostruendo la successione degli eventi. L’accelerata alle indagini l’ha data questa primavera un episodio finito poi in aula giovedì, dove a processo c’era infatti uno di questi adulti caduti in trappola. E ora, oltre a indagare sui giovani, la Procura sta anche verificando se vi siano responsabilità penali da parte degli adulti adescati.

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