Ticino e Grigioni

Le norme antiaviaria arrivano anche in Ticino

Il loro rafforzamento colpisce differentemente gradi e piccoli allevatori. Le interviste a due rappresentanti della categoria

  • 27 novembre 2022, 19:27
  • 20 novembre, 14:21
05:20

SEIDISERA del 27.11.2022 - I contributi di Marcello Ierace

RSI Info 27.11.2022, 20:07

  • Achivio Keystone
Di: SEIDISERA/Red. MM 

Nessun caso di aviaria si è registrato in Ticino in questi anni. Nonostante ciò gli allevatori di pollame attivi sul nostro territorio hanno dovuto adeguarsi alle misure federali per contenere il rischio di diffusione della malattia. È così anche con quelle che scattano lunedì, ordinate dall'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria dopo l'identificazione dei primi due casi in Svizzera, a Seuzach nel canton Zurigo. Non è un particolare problema per i maggiori allevatori, mentre quelli più piccoli e amatoriali, in particolare quelli che si dedicano alle esposizioni (che vengono ora vietate) rischiano di dover rinunciare alla propria attività.

I professionisti sono preparati

"I professionisti hanno dovuto nel tempo imparare a convivere con queste situazioni che di tanto in tanto si ripresentano", spiega Marco Consonni, titolare a Ponte Capriasca di uno dei due principali stabilimenti cantonali, che conta 12'000 galline. "Il legislatore ha fatto sì che siamo attrezzati per affrontarle, le galline possono uscire in zone protette, giardini di inverno protetti da reti antipassero".

Le norme sono già severe. Ad esempio non è possibile "venire a far una visita nella nostra azienda senza prima essere stati annunciati" precisa il titolare. Bisogna poi "aver fatto la doccia", indossare "vestiti puliti" e calzare i "copriscarpe" per ovviare al rischio di introdurre nell'azienda materiale infetto. Le regole dunque già ci sono. In tal senso secondo Consonni il prossimo rinforzamento delle regole di prevenzione aviaria "serve semplicemente per dire che se di solito le dovreste far rispettare, adesso dovete".

Rispetto al caso specifico verificatosi in Svizzera, Consonni reputa la decisione "un pochino esagerata"; da una parte perché tutti i casi sono avvenuti in una zona circoscritta e dell'altra perché "negli anni passati casi del genere venivano affrontati definendo una zona di protezione" intorno all'area interessata. Riguardo alla possibile diffusione dell'influenza aviaria, il titolare non esprime particolare preoccupazione, temendo più che altro "altre malattie".

Piccoli allevatori in difficoltà

La situazione è invece diametralmente opposta per quanto riguarda i piccoli allevatori di pollame d'esposizione, attualmente rappresentati nel nostro cantone da una cinquantina di allevamenti. "Il problema diventa neanche tanto finanziario, siccome tutti i nostri allevamenti sono hobbistici", spiega ai microfoni RSI Mirko Solari, presidente dell'Unione Ticinese allevatori piccoli animali, "ma morale". Infatti "chi alleva per un anno intero animali per cercare di avere dei risultati alle esposizione, all'improvviso non ha più sbocco".

Le ripercussioni delle nuove norme colpiranno i piccoli allevatori fin da subito. "Noi in Ticino avevamo in previsione un'esposizione a metà dicembre che prevedeva conigli e galline" rivela Solari; ora "la dovremo fare solo con i conigli". La stessa cosa vale per l'esposizione cantonale che annualmente raggruppa gli allevatori con i propri animali al Mercato Coperto di Giubiasco. "Anche lì tutti gli allevatori di pollame del canton Ticino purtroppo dovranno tenere gli animali a casa" rivela il presidente a malincuore.

La perpetuazione delle norme va quindi a minacciare l'esistenza stessa dell'associazione e della realtà degli allevatori dei pollami d'esposizione. "Se non ci è più il numero critico, alla fine tutto va a finire in niente" conclude Solari, confermando la triste prospettiva.

03:28

Focolaio di Aviaria a Zurigo

Telegiornale 24.11.2022, 21:00

Le prescrizioni per gli avicoltori

A partire da lunedì 28 novembre 2022, tutti gli avicoltori in Svizzera sono tenuti a rispettare le seguenti prescrizioni: - limitare l’uscita del pollame da cortile a un’area protetta dagli uccelli selvatici; se ciò non è possibile, assicurarsi che i luoghi di alimentazione e abbeveraggio non siano accessibili agli uccelli selvatici. Proteggere le aree di uscita e i bacini d’acqua dagli uccelli selvatici con recinzioni o reti a maglie strette; - tenere i polli separati da oche e anatre; - impedire l’introduzione del virus nelle aziende detentrici di pollame attraverso le persone e le attrezzature: pertanto, limitare l’accesso agli animali allo stretto necessario e allestire una stazione igienizzante. Indossare scarpe e vestiti puliti e lavare e disinfettare le mani prima di entrare nel pollaio. I mercati e le esposizioni di pollame sono vietati. Queste misure si applicano sia alle aziende detentrici di animali da reddito sia agli allevamenti amatoriali almeno fino al 15 febbraio 2023.

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