Un'inchiesta sulla cyber-criminalità, voluta dalla Camera di Commercio del cantone Ticino e realizzata in collaborazione con Supsi e Inthecyber, è stata resa nota mercoledì. La ricerca ha messo in luce come il rischio sia ampiamente sottovalutato in quanto il problema è sempre più attuale: sempre più spesso dati sensibili vengono rubati e presi in ostaggio in cambio di un riscatto in bitcoin.
“Per rincorrere o proteggerci da una persona preparata, bisogna capire come pensa, come si muove e come ci conosce in relazione alle attività professionali, nell’uso della tecnologia che facciamo” ci spiega Alessandro Trivilini, coautore dell’inchiesta.
Il rischio risulta ancora poco percepito, dalle aziende, a parte quelle che nella rete dei truffatori ci sono già finite: “La consapevolezza deve assolutamente aumentare, così come gli investimenti”, afferma ill CEO di Inthecyber Paolo Lezzi, il quale mette in guardia anche contro il rischio di attacchi silenti: “Entrano manualmente all’interno delle aziende per rimanerci a lungo termine, e partecipare alla nascita, evoluzione, manipolazione, ed infine eventualmente al danneggiamento degli asset aziendali”.
CSI/Bleff
CSI 18.00 del 22.11.2017 Il servizio di Daniela Giannini
RSI Info 22.11.2017, 17:59
Contenuto audio