Lingua dei segni, OK del Gran Consiglio

Un voto unanime accompagnato da un fragoroso applauso, che di rado si sente nel Parlamento ticinese, ha segnato una giornata speciale, quella di lunedì, nella quale l'assemblea ha accettato di modificare la Costituzione cantonale per riconoscere la lingua dei segni italiana, in favore dei bisogni delle persone con disabilità. Il suo riconoscimento sarà sancito con l'aggiunta di un articolo specifico nella Costituzione. Un passo a livello giuridico, già intrapreso in altri Cantoni.

Il voto è stato preceduti da interventi a tratti emozionanti, seguiti, in tribuna, anche da alcuni disabili e da un gruppo della Federazione dei sordi, con la direttrice regionale, Alexandra Nötzli.

Per questa modifica della Costituzione, però, non basta il via libera del Gran Consiglio: occorre anche un sì dalle urne; la popolazione ticinese sarà dunque chiamata a esprimersi, probabilmente in autunno.