L'Agenda di integrazione Svizzera si spinge avanti e soprattutto spinge avanti gli obiettivi: ad inizio anno la Segreteria di Stato della migrazione ha stipulato con i cantoni una convenzione aggiuntiva che triplica i contributi per raggiungere gli scopi. Si tratta principalmente di stimolare, ampliandola, la tempestiva integrazione dei rifugiati e delle persone ammesse provvisoriamente.
Per farlo, il Canton Ticino ha completato, nel 2019, un importante lavoro di revisione di quanto già veniva svolto in questo ambito. Un'attività interdipartimentale che dovrà riuscire a rispondere alle sfide - ambiziose - fissate dalla Confederazione. Cinque gli obiettivi da raggiungere: l'acquisizione di conoscenze di base della lingua italiana nei primi tre anni di presenza sul territorio per tutti i rifugiati e gli ammessi provvisoriamente; l'avvio di una formazione professionale tra i giovani tra i 16 e i 25 anni in almeno due terzi dei casi; l'inserimento nel mercato del lavoro di almeno la metà dei rifugiati adulti presenti in Ticino entro 7 anni; e per i più piccoli (da 0 a 4 anni) l'obbligo nell'80% dei casi di comunicare in italiano all'inizio della scuola elementare. Ultimo obiettivo, l'interscambio tra i rifugiati o richiedenti e la popolazione locale che deve essere capillare.
Da dire ancora che i fondi ricevuti dalla Confederazione per realizzare questi obiettivi sono importanti. A titolo di esempio, in Ticino per 100 persone da integrare è stato versato un milione di franchi in più rispetto al passato. Fondi che saranno dunque impiegati soprattutto nell'ambito della formazione e del lavoro, compresi i corsi di lingua italiana e il sostegno alla prima infanzia. La novità riguarda proprio un corso mamma-bambino.
CSI 18.00 dell'11.01.2020 Il servizio di Francesca Torrani
RSI Info 12.01.2020, 11:48
Contenuto audio
Nel piano cantonale di attuazione dell'Agenda di integrazione è contemplato anche un maggior coinvolgimento dei Comuni, a cui si sta lavorando e sul quale si investirà in termini di sforzo e di contatti nei mesi a venire. Restano importanti anche gli accordi di collaborazione stipulati dal Cantone nell'ambito dell'offerta dei corsi di lingua italiana (13 i contratti già sottoscritti). E proprio in questo senso abbiamo voluto raccogliere - e ve la proponiamo - la testimonianza di una volontaria che insegna la lingua italiana ai migranti e ai rifugiati a Bodio, per l'Associazione Nabad, che in somalo vuol dire Pace. Lei è Carla Falconi - è stata docente di lingua e integrazione per oltre 25 anni, l'ha raggiunta al telefono Christian Gilardoni
CSI 18.00 dell'11.01.2020 L'intervista di Christian Gilardoni
RSI Info 12.01.2020, 11:48
Contenuto audio