Il semisvincolo di Bellinzona torna sulle scrivanie dei giudici del Tribunale federale (TF) e del Tribunale cantonale amministrativo (TRAM). Ieri, venerdì, il giornalista Matteo Cheda, dieci persone e il comitato “No al finanziamento occulto delle campagne politiche con soldi pubblici” hanno inoltrato i ricorsi contro la decisione con la quale, il 5 maggio scorso, il Gran Consiglio ticinese ha dichiarato nuovamente irricevibili le opposizioni contro l’opera autostradale di via Tatti. Lo riferisce La Regione.
Il Parlamento ticinese, unitamente al TRAM, si era già espresso sulla vicenda, ma Mon Repos aveva ritornato loro il dossier. I ricorrenti non demordono e ribadiscono che i Comuni bellinzonesi non potevano sostenere con soldi pubblici il comitato favorevole al semisvincolo, andato al voto nell’autunno 2012. Al Gran Consiglio e al TRAM Cheda e gli altri chiedono di valutare se far tornare il popolo ticinese alle urne. Ora il TF dovrà dire se i deputati ticinesi dovranno entrare nel merito di queste censure.
Red. MM