Si sa che parlare di aggregazioni nel Locarnese è come dissipare le nebbie. A questo giro, il Cantone vuole usare il guanto di velluto e nel suo ruolo da accompagnatore l’impegno è quello di favorire la discussione senza forzature. I titolari di questa tornata, che esclude in partenza Ascona e Muralto, si incontreranno il prossimo 6 febbraio.
Ci stanno per lo scenario URBANO, Locarno, a cui piace quest’approccio riflessivo che presuppone dapprima una raccolta di dati. Losone, per il quale esserci non significa firmare una cambiale in bianco. Brione e Orselina, che hanno risposto insieme e insieme dicono : “Basta che ci siano tutti” e Minusio, che però guarda anche altrove.
Minusio ha infatti già aperto la porta a Mergoscia e a Tenero (con cui condivide l’acqua e forse anche l’ecocentro). E lo ha comunicato alla Sezione enti locali.
Nessuno parla a telecamere accese, ma qualcosa si scorge in mezzo alla nebbia. Lo scenario PIANO pare aver perso quota, a meno che altri comuni si facciano chiaramente avanti.
Tenero, come detto, è già in “pourparler” con Minusio e Mergoscia. Cugnasco-Gerra proprio non ci sta, perché per volontà cantonale mancano le Gerre di Sotto.
Gordola e Lavertezzo, invece, stanno provando a scegliere una strada insieme. Anche se Lavertezzo è, per il momento, legato a filo doppio a Locarno dall’istanza aggregativa, presentata poco prima delle elezioni dello scorso aprile.
Movimenti che forse indicano che la nebbia sta cominciando a diventare foschia.