La Corte di appello e revisione penale (CARP) ha condannato negli scorsi giorni due agenti della polizia cantonale per abuso di autorità in relazione ad un fermo avvenuto a Locarno nel maggio del 2011.
I due erano stati condannati dalla Pretura penale di Bellinzona rispettivamente a 25 e 60 aliquote sospese per due anni. Entrambi avevano però presentato ricorso contro la sentenza ed erano stati successivamente assolti dalla CARP. A seguito di un nuovo ricorso, interposto questa volta dalla Procura, la sentenza di assoluzione era stata annullata dal Tribunale Federale. La revisione del procedimento, scrive giovedì in una nota il Ministero pubblico, ha pertanto confermato le condanne emesse in primo grado.
I fatti
L’episodio contestato risale al maggio di quattro anni fa: la coppia di agenti aveva prelevato a Locarno un richiedente l’asilo e un cittadino straniero turbolenti. Il primo era stato depositato a Ponte Brolla, l’altro alla foce della Maggia, entrambi con l’intento di farli “sbollire”. Una decisone che – affermò al termine del processo di primo grado il giudice Marco Kaushaar – non potevano prendere da soli. Avrebbero infatti dovuto interpellare l’ufficiale di picchetto per chiedere istruzioni. Uno dei due agenti si era reso protagonista di un altro episodio contestato per il quale è stato condannato sia in primo che in secondo grado: dopo un fermo, sempre a Locarno, aveva colpito più volte una persona mentre si trovava a terra, ammanettata.
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