"Non cerco cadreghe, mi piace servire la mia gente, il mio paese. Quando mi hanno chiesto di andare in lista a Lugano, ho pensato che potesse essere utile alla città avere qualcuno che ha ancora buoni contatti a Berna e Bellinzona". Filippo Lombardi si è raccontato a 360° ai microfoni del Quotidiano, pur toccando solo marginalmente la questione più calda, quella dell'ex macello: "Sono in una situazione molto imbarazzante, perché a me piace capire le cose e spiegarle agli elettori. In questa situazione ho capito finora solo l'80% e dato che è in corso un procedimento della magistratura, il nostro legale ci ha raccomandato di rinunciare a dichiarazioni in merito".
Dalla mancata rielezione nel 2019 al Consiglio degli Stati, che il PPD non ritiene essere il momento più difficile della sua carriera, all'elezione in Municipio a Lugano due anni dopo. La sua presenza nell'Esecutivo, in relazione ai molti Consigli d'amministrazione in cui risiede, non sembra essere un problema: "Metà riguardano il mio lavoro, le aziende che ho creato e assemblato. Non abbiamo ravvisato al momento incompatibilità. Ci saranno comunque delle altre verifiche nelle prossime settimane".
Lombardi non si è sbilanciato molto sulle cose che non rifarebbe: "Magari un giorno scriverò un libro". Molto più sicuro invece è sui successi ottenuti con le sue battaglie politiche, una in particolare: "La concretizzazione della galleria del San Gottardo, con la copertura dell'autostrada davanti ad Airolo che migliorerà moltissimo la qualità di vita della regione".
Il 65enne non dimentica però nemmeno le altre conquiste: "Sono contento di essermi battuto molto per AlpTransit, per le due canne sotto il Monte Ceneri, unica condizione per realizzare la bretella diretta Locareno-Lugano. La Stabio-Arcisate non ha ancora espletato tutto il suo potenziale, credo che deve ancora svilupparsi maggiormente questo collegamento per poter decongestionare l'autostrada".
L'intervista completa nel servizio in testa all'articolo.