Ticino e Grigioni

Long Covid, pazienti sempre più soli

Diversi ospedali non offrono più il servizio di consultazione, tra gli ultimi quello di Coira

  • 16 febbraio, 21:53
  • 16 febbraio, 21:53
06:17

Long covid, Coira chiude il servizio di consultazione

Telegiornale 16.02.2024, 20:00

  • Keystone
Di: TG/LP 

Dallo scorso gennaio l’ospedale cantonale di Coira non si prende più carico dei pazienti affetti da long covid. Assieme al nosocomio grigionese, anche altre strutture in Svizzera hanno ridotto o soppresso le loro prestazioni per la cura di queste patologie. Una scelta sofferta, soprattutto dalle 100 persone in trattamento che da allora non possono più contare su un servizio prezioso per la loro convalescenza.

Tra di loro, troviamo l’insegnante glaronese Jennifer Stucki, che per due anni ha beneficiato dell’offerta. “Spesso mi sento sfinita – racconta Stucki ai microfoni della RSI – non riesco a riprendermi molto velocemente dopo il lavoro: ho spesso mal di testa, dolori muscolare; non ho più le energie di una volta”.

I mesi a Coira, tuttavia, hanno aiutato l’insegnante. In questo periodo si sono potuti registrare dei miglioramenti, grazie alle ore di terapia e ai colloqui con diversi specialisti, utili per capire come gestire al meglio la malattia. Ma a metà gennaio arriva la fatidica lettera: il servizio non verrà più offerto. Alla base della cancellazione, i mezzi limitati delle strutture, che per seguire i pazienti long covid devono risparmiare sugli altri. “L’aspetto più fastidioso e che più mi ha ferita è leggere che gli altri pazienti vengono in un certo modo trascurati a causa nostra”, dice Stucki: “Noi abbiamo meno diritto a una terapia rispetto ad altre persone affette da malattie croniche?”.

La gestione equilibrata delle risorse è stato infatti uno degli argomenti principali che ha portato il nosocomio di Coira a eliminare le ore di consulenza. La protezione dallo stress per il resto del personale è stato uno dei motivi a dettare l’urgenza della soppressione.

“In questo ultimo anno abbiamo fatto il possibile per trovare abbastanza collaboratori, in modo da soddisfare i bisogni di tutti i nostri pazienti”, spiega Thomas Fehr, primario di medicina interna dell’ospedale cantonale di Coira. “Ma non ci siamo riusciti. Questo ha causato dimissioni da parte di medici e infermieri, perché non riuscivano più a sostenere la pressione”.

Da una parte, dunque, ci sono gli ospedali sotto pressione, dall’altra i pazienti che si sentono abbandonati. Per la presidente dell’organizzazione svizzera dei pazienti Long-Covid, Chantal Britt, il motivo è chiaro: è una questione di priorità. “Il Covid e il Long Covid non lo sono più né a livello cantonale né federale”, sostiene la presidente. “Per questo non si è ancora trovata una soluzione. Bisogna quindi sviluppare un piano a livello nazionale per capire come prendersi cura di noi pazienti”.

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