Mercoledì mattina, ore 6.00, la catastrofe: un aereo precipita a pochi metri dal laghetto di Astano. Un centinaio i passeggeri, si tratta di una tragedia che richiede la cooperazione di tutte le forze d'intervento che alle 9.00 sono riunite nella casa comunale di Astano.
Cade un aereo ad Astano, ma è un'esercitazione
SEIDISERA 16.06.2022, 20:38
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Il comando delle operazioni spetta alla polizia cantonale. Al termine dell'incontro il feedback del direttore d'esercizio, capitano Antonio Ciocco, per permettere di svolgere al meglio le riunioni successive. "Direi che è andata tutto sommato bene. – commenta Ciocco – C’è una sorta di trait d’union tra il pragmatismo civile e la formalità dell’esercito, che bisogna ancora perfezionare in quello che è la conduzione".
Vista la carenza di mezzi è stato richiesto anche l'intervento dell'esercito. Sul posto era presente anche il sostituto comandante della Divisione territoriale 3, il brigadiere Stefano Laffranchini: "In questo momento siamo in una fase preliminare – spiega il graduato – non appena le autorità civili saranno in grado di richiederci esattamente quello di cui hanno bisogno noi, valuteremo la fattibilità di poterglielo fornire. In generale possiamo mettere a disposizione persone generaliste come le truppe della fanteria ma anche specialisti come possono essere le truppe sanitarie oppure anche i conduttori cani. Possiamo fornire anche cavalli e mezzi come quelli di spegnimento delle truppe di salvataggio".
Abbandoniamo la parte organizzativa per spostarci sul luogo dell'incidente dove Stefano Mazza della polizia scientifica che sta pilotando un drone. "Ho fatto delle riprese dall’alto con l’immagine in diretta – racconta – così anche alla centrale mobile e al posto di comando possono vedere le immagini. Ce ne saranno anche altre da fare. Poi ci sarà la parte dell’inquirente con il SISI e tutta la parte dei corpi”.
Ad Astano l'esercitazione ha previsto scenari che hanno richiesto l'intervento del 144, dei pompieri e una parte d'inchiesta. Odescalchi però è un'esercitazione che in tutto comprende 8 scenari, che coinvolge autorità militari e civili sia svizzere che italiane. Si tratta di esercitazioni fondamentali per conoscersi e capire come funzionano gli altri partner.
Recentemente, a causa del Covid, tutti gli attori hanno dovuto collaborare, e non era un'esercitazione. "La pandemia ha sicuramente portato maggior coinvolgimento tra partner quindi ci ha portati a conoscerci meglio. Abbiamo già discusso di tematiche che magari abbiamo fatto fatica a mettere in atto, con la pandemia questo è diventato più facile" afferma il capitano Ciocco.
Contatti a cavallo del confine
Uno degli altri scenari previsti per l'operazione Odescalchi prevedeva un incendio a Maccagno, che bloccava le vie di comunicazione tra Italia e Svizzera. L'esercitazione ha visto la collaborazione di forze svizzere e italiane ed è stata l'occasione per migliorare un aspetto chiave in caso di interventi congiunti, quello della comunicazione.