Pressioni, molestie, minacce, insulti, foto intime online. Il cyberbullismo anche in Ticino è in aumento. A contrastarlo interviene il programma "Sbullo". Mira a fornire ai ragazzi uno scudo efficace per proteggersi dalle minacce informatiche facendo in modo che non abbocchino ai tanti ami sparsi nel mare di internet e dei telefonini. A lanciare la campagna è la polizia di Lugano in collaborazione con il Gruppo visione giovane della cantonale.
Sarà il progetto sul tema più ampio mai realizzato in Ticino. In marzo coinvolgerà le 25 quinte elementari cittadine per permettere ai ragazzi di prepararsi all’ingresso alle scuole medie.
A preoccupare è soprattutto il cosiddetto sexting: messaggi o immagini sessualmente espliciti, che vengono utilizzati per compiere estorsioni e esercitare violenze psicologiche. Il tutto sia via cellulare, sia (aggirando l’ostacolo del limite d’età) attraverso i social network. Per lasciare tracce indelebili nelle vittime bastano pochi click. Da qui – sottolinea la polizia - l’importanza della prevenzione.
Con un appello ai genitori: non aiutate i vostri figli ad accedere ai social se non ne hanno ancora il diritto.
Diem/Quot
Dal Quotidiano