Ticino e Uri hanno trovato un accordo per quella che era stata soprannominata “la guerra dell’acqua”. La diatriba riguardava i diritti di sfruttamento delle acque del lago del Lucendro e, in particolare, l’elettricità che viene prodotta grazie alla sua diga. Ad Airolo, venerdì sera, sono stati illustrati i termini di questo accordo.
Il lago del Lucendro è in Ticino, come pure la diga e la centrale idroelettrica, ad Airolo. Il tutto viene gestito dalla AET, l’Azienda elettrica ticinese. Tutto ticinese dunque, a parte però l’acqua, che è principalmente urana. E senza acqua, niente corrente elettrica.
La diga del Lucendro risale al 1947 ma già alla fine degli anni Settanta gli urani avevano avanzato pretese. E nel 1979 il Ticino aveva ammesso - per così dire - che in effetti il 55% dell’acqua del lago apparteneva a Uri. E il 55% dell’acqua che alimenta il Lucendro si dirige verso sud solo perché deviata artificialmente. Altrimenti andrebbe verso nord e, appunto, il canton Uri. Questa, la situazione, piuttosto complicata, che ora però è stata risolta.
Alla conferenza stampa odierna, erano presenti per il Consiglio di Stato ticinese il presidente Christian Vitta e il vicepresidente Norman Gobbi, accompagnati dal direttore dell’Azienda Elettrica Ticinese (AET) Roberto Pronini. Per il governo del Canton Uri hanno preso parte all’incontro il landamano Christian Arnold e il direttore del Dipartimento delle costruzioni Hermann Epp. Presente anche il consigliere federale Albert Rösti, a capo del Dipartimento federale dell’energia (DATEC), che era stato chiamato a fare un po’ da mediatore tra i due cantoni. Anche perché, lo ricordiamo, il Ticino e AET avrebbero anche potuto perdere completamente la gestione della diga, che sarebbe potuta passare in mani urane. Invece la soluzione trovata oggi prevede, come indica un comunicato, che “i due cantoni concedano lo sfruttamento per i prossimi 60 anni delle acque intercantonali della Reuss e del Ticino nella regione del Gottardo a una società partecipata in parti uguali (50% - 50%) con sede ad Airolo” la quale “assicurerà la continuazione dell’esercizio degli attuali impianti della Lucendro SA. L’accordo permetterà di pianificare il rinnovo degli impianti, ottimizzando e aumentando la produzione idroelettrica invernale in linea con gli obiettivi della Strategia energetica 2050 della Confederazione”.
Entrambi i cantoni sono dunque soddisfatti. Uri beneficerà di una quota maggioritaria sulla produzione della società. Il Ticino invece si è assicurato la gestione operativa della produzione e la manutenzione degli impianti tramite AET. Un accordo che dovrebbe durare per i prossimi 60 anni e che ora dovrà essere sottoposto ai rispettivi parlamenti.
SEIDISERA del 01.11.2024
Lucendro conteso da Ticino e Uri
SEIDISERA 24.02.2023, 18:31