Né il Ticino né Uri intendono permettere ad Alpiq di continuare a sfruttare le acque del bacino del Lucendro oltre il 2024. Oggi il Consiglio di Stato urano, seguendo di alcuni giorni quello ticinese, ha reso noto che non intende prolungare la concessione rilasciata all’allora ATEL nel 1944 e rinnovata nel 1984.
Il complesso comprende due dighe (Lucendro e Sella) e due centrali (Sella e Airolo). Sfruttando l’acqua dei due versanti del San Gottardo - proveniente al 55% da nord e al 45 da sud – produce 100 gigawattora all’anno di corrente, pari al consumo annuo di circa 20 mila economie domestiche.
Alpiq Hydro Ticino SA (controllata al 100% dalla holding) ha presentato ai due Cantoni la richiesta di rinnovo di concessione già nel 2009. Ora Ticino e Uri dovranno individuare la migliore soluzione per valorizzare la forza idrica del complesso una volta esercitato il diritto di riversione degli impianti che sono in condizioni tali da non richiedere ingenti lavori di manutenzione.
ATS/Diem