Ogni minuto generiamo miliardi di tracce digitali e divulghiamo le nostre informazioni personali attraverso ricerche online, like su Facebook, canzoni ascoltate su Spotify; anche quando facciamo acquisti. E così da qualche parte restano tracce delle nostre preferenze o di cosa invece ignoriamo. Tracce che si chiamano big data. E queste tecnologie che sfruttano e analizzano i big data si sono diffuse nei campi più disparati: dalla medicina alla finanza, passando per la meteorologia e il marketing. E proprio di questo si è discusso mercoledì a Lugano alla 18a giornata ticinese del marketing.
I big data sono importanti per tutte le aziende, a prescindere dalle dimensioni. I consumatori, però, devono sapere che, in cambio di sconti e offerte mirate, finiscono col divulgare dati personali e rinunciano a parte della propria privacy. Meglio quindi leggere bene le clausole quando si accettano le condizioni dei "contratti".
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