Ticino e Grigioni

Mascherine "Swiss Made", futuro incerto

Molte ditte svizzere produttrici di dispositivi medici, con i prossimi allentamenti, si troveranno in difficoltà. Testimonianze e possibili soluzioni

  • 14 febbraio 2022, 21:03
  • 23 giugno 2023, 15:36

Seidisera del 14.2.2022 - Il servizio di Alessio Veronelli

RSI New Articles 14.02.2022, 20:13

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Di: SEIDISERA

L'obbligo delle mascherine al chiuso o sui trasporti pubblici mercoledì potrebbe cadere. All'inizio della pandemia era quasi impossibile procurarsene. Poi, poco a poco, il mercato si è adattato e anche molte ditte svizzere hanno cominciato a moltiplicare la produzione. Tra pochi giorni però potrebbero trovarsi con significativi cali negli ordinativi.

"Abbiamo investito tanti soldi, creato impieghi, ed effettivamente se le mascherine spariscono sarà dura per tutti noi", spiega ai microfoni della RSI Morena Pozner, fondatrice di Amyna 3 fabbrica di mascherina a Corgémont, nel canton Berna. "Però non bisogna dimenticare che le si usa comunque in alcuni ambiti, come ospedali, studi medici e veterinari".

"Già adesso non si registrano più ordinazioni", aggiunge Sebastién Vouillot, della Léon Jaccard. "Se la situazione non cambierà, saremo costretti a lasciare a casa il personale che abbiamo assunto e formato. Non possiamo certo produrre mascherine solo per il piacere di farlo".

La produzione di mascherine "Swiss Made", comunque, non cesserà da un giorno all'altro. Non a Ligornetto, dove ha sede la Ti-Mask. "Inizialmente ci siamo chiesti cosa succederà dopo la pandemia", spiega il proprietario, Moreno Lazzaroni. "Ci siamo detti che vogliamo esserci comunque: abbiamo assunto personale l'autunno scorso, e la nostra cifra d'affari in questo periodo continua ad aumentare".

Una possibile soluzione per sostenere i produttori svizzeri, secondo Morena Pozner, potrebbe consistere non tanto nei sussidi finanziari quanto nell'incoraggiamento da parte della Confederazione all'acquisto di prodotti elevtici.

Un'idea invitante ma non realistica secondo Vouillot. "Oggi anche per le autorità conta solo il prezzo, ed è per questo che non abbiamo avuto accesso, per esempio, agli ospedali cantonali. Produrre qui costa di più, ma non si tiene conto dei costi indiretti sull'ambiente per i trasporti, e sulla società, per quel che riguarda la perdita di impieghi".

"Il profilo di chi utilizza le mascherine cambierà" osserva infine Vouillot. "Chi lo farà, non essendo obbligato, vorrà un prodotto di qualità, e noi glielo forniremo".

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