Servono soprattutto a chi è malato per evitare di contagiare altre persone, alle persone più a rischio e al personale sanitario: le mascherine però oggi scarseggiano. Così, c’è chi le produce, in stoffa, per chiunque le richieda.
CSI 18.00 del 18.03.20: il servizio di Flavio Maddalena
Giulia Manenti e Laura Massera sono due sarte che oggi devono lavorare da sole nelle rispettive botteghe chiuse al pubblico e il prodotto lo devono spedire. Lo fanno gratuitamente: i contributi che ricevono saranno devoluti in beneficenza. “Non sono efficaci al 100%, ma alla hotline cantonale ci hanno spiegato che possono aiutare se vengono lavate spesso, se sono usate correttamente e se si seguono tutte le altre indicazioni delle autorità”, ci spiega Giulia al telefono.
“Produrle è terapeutico”, aggiunge Laura, “continuiamo a fare il nostro lavoro e ci rendiamo utili creando, ad esempio, delle mascherine colorate per i bambini perché molte mamme ci hanno detto che sono un po’ spaventati.”
La produzione andrà avanti finché ci sarà bisogno e finché ci sarà materiale. “Finora abbiamo prodotto circa 400 mascherine, usando 190 metri di elastico e 38 metri quadrati di stoffa.”
Alcuni link utili:
Coronavirus: le raccomandazioni dell’ufficio del medico cantonale
La scheda della SUVA sulla protezione delle vie respiratorie
Le indicazioni dell’OMS su quando e come si usano le mascherine (in inglese)