Si profila il processo per il 45enne della provincia di Milano che il 23 marzo scorso, alla dogana del Marcetto, a Novazzano, fu fermato mentre si apprestava a entrare in Italia con 14 chili di cocaina. Il procuratore generale John Noseda lo ha infatti rinviato a giudizio.
La droga era stata nascosta nel sedile posteriore dell’auto, in un vano apribile solo elettronicamente. Dagli esami di laboratorio risultò essere di buona qualità. Se immessa sul mercato, avrebbe tranquillamente fruttato almeno un paio di milioni di franchi.
Alle Assise Criminali il corriere (in carcere da allora) dovrà rispondere anche di altri tre viaggi. Tutti compiuti nel 2017, sempre partendo dall’Olanda. L’uomo prendeva in consegna la vettura, la portava a destinazione (nel Milanese) e rientrava infine, con altri mezzi, per la trasferta successiva.
Ignoti i quantitativi trasportati nelle tre occasioni. Per gli inquirenti è stato inoltre impossibile risalire ai responsabili del traffico. Il 45enne, che di viaggi ne ammette soltanto due, si è rifiutato di fare i loro nomi. Ora rischia grosso. Contro di lui la richiesta di pena sarà superiore ai cinque anni.
Francesco Lepori