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I padroni dell’oro bianco

Le rotte della cocaina (3) – ‘ndrangheta e narcos si sono uniti nel traffico di droga: un business da centinaia di miliardi di dollari l'anno

  • 24 marzo 2017, 06:30
  • 23 novembre, 06:21
05:18

I padroni della cocaina

RSI Info 24.03.2017, 06:30

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Termina oggi la nostra inchiesta sul traffico di cocaina: dopo aver incontrato l’antidroga di Zurigo, la terza città in Europa per consumo di "neve", e aver viaggiato lungo la frontiera ticinese per scoprire i trucchi dei trafficanti, oggi parliamo del sodalizio tra ‘ndrangheta e narcos sudamericani.

L’ultima foto in circolazione lo ritrae in pantaloni cargo, polo a righe e sorriso a denti stretti mentre inforca una motocicletta di grossa cilindrata. S.M., bellinzonese sulla sessantina, è finito al centro di un’inchiesta senza precedenti sul traffico internazionale di cocaina. Un’operazione in grande stile, coordinata dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, fra i più importanti magistrati antimafia italiani.

Stammer, questo il nome dell’operazione, ha portato all’arresto di una sessantina di persone e al sequestro, nella città colombiana di Turbo, di 8 tonnellate di cocaina. Ottomila chili confezionati in centinaia di "panette" che disposte ordinatamente sul terreno occupano una superficie ben più grande di un campo da calcio.

Ma soprattutto, l’inchiesta ha palesato una volta per tutte il legame a doppio filo che unisce narcos sudamericani e mafia calabrese: i veri padroni dell’oro bianco.

8 tonnellate di cocaina sequestrate in a Turbo, in Colombia: un record

8 tonnellate di cocaina sequestrate in a Turbo, in Colombia: un record

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Reggio Calabria-Medellin solo andata

Un amore a prima vista, quello tra ‘ndrine e signori della droga, nato a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta: gli anni in cui i cartelli di Medellin e Cali producevano così tanta cocaina da aver bisogno di nuovi sbocchi. Il mercato statunitense cominciava a saturarsi, mentre quello europeo prometteva affari d’oro.

“La ‘ndragheta ha avuto l’intuizione di mandare veri e propri broker dalla Calabria alla Colombia” ci spiega collegato via skype dal suo studio di Toronto, Antonio Nicaso, storico, professore universitario e autore, insieme allo stesso Nicola Gratteri, di Oro bianco, libro-inchiesta sulle rotte della cocaina. “Persone che sono andate a vivere in Sudamerica, stringendo rapporti privilegiati dapprima con i cartelli, poi con i paramilitari e addirittura con le FARC”. La ‘ndrangheta, aggiunge Nicaso, “è probabilmente l’unica organizzazione che acquista in conto vendita: il rapporto di fiducia è tale da consentirle di acquistare enormi quantitativi di cocaina senza anticipare grossi capitali”.

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I padroni della cocaina: il mercato nero dei 500 euro, la valuta dei narcotrafficanti - di Ludovico Camposampiero

RSI Info 24.03.2017, 06:30

Il buen ritiro dominicano?

Di S.M., nel frattempo, si è persa ogni traccia. Secondo gli atti dell’inchiesta, era uno degli uomini che manteneva i contatti tra signori della droga colombiani e capibastone calabresi. Sempre secondo le autorità italiane, avrebbe trovato rifugio in Repubblica Dominicana. Un buen retiro fatto di palme, piña colada e belle donne? Difficili a dirsi. C’è chi afferma sia morto; si vocifera addirittura che sia stato ucciso, forse su ordine delle stesse persone con cui faceva affari.

La cocaina in cifre (dati ONU drugs report 2016)

Quello di cui invece si ha traccia, sono gli effetti della cocaina in giro per il mondo: circa 132'000* gli ettari impiegati per la coltivazione di foglie di coca, pari a 185'000 campi da calcio, che garantiscono una produzione fino a 943 tonnellate di stupefacente. Monoculture intensive che distruggono milioni di metri quadri di foresta vergine, costringendo le popolazioni locali alla fame.

Sono invece 18,3 milioni i consumatori di cocaina. Il giro d’affari del commercio di droga, non solo polvere bianca, frutta infine ogni anno alle organizzazioni criminali 350 miliardi di dollari. La metà del PIL svizzero, più di quanto i paesi europei nella Nato spendono nel settore della difesa, più o meno 20 volte il budget della NASA oppure, se preferite, circa 18 volte la spesa mondiale per la lotta all’AIDS.

Ludovico Camposampiero

*dati ONU aggiornati al 2014

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