Ticino e Grigioni

Mercato del lavoro, il cantone che fa più controlli? Il Ticino

Circa il 30% dei controlli nazionali sono effettuati in territorio ticinese - Aumentano i casi di lavoratori sottopagati nei settori senza coperture contrattuali

  • 11 giugno, 20:56
  • 11 giugno, 20:56
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Aumentano i sottopagati

Il Quotidiano 11.06.2024, 19:00

Di: Quot/RSI Info 

Sul fronte dell’occupazione, anche nel 2023 il Ticino è stato il cantone che ha controllato di più i lavoratori stranieri notificati in Svizzera, più di Zurigo, Ginevra e Berna. Circa il 30% dei controlli nazionali si sono svolti qui, dove, da una situazione di sostanziale stabilità, emergono il calo del 12.5% delle assunzioni d’impiego con il limite dei 90 giorni e un aumento del 15,4% dei padroncini. E dietro queste cifre non mancano le violazioni salariali.

La situazione dei controlli del mercato del lavoro ticinese è fondamentalmente stabile e, ancora una volta, il Ticino è il cantone che compie più verifiche. “Se pensiamo che su 11’000 imprese controllate a livello nazionale circa 3’500 sono state controllate in Ticino, è oltre il 30%. Complessivamente esce un quadro tutto sommato stabile, vedendo anche la diminuzione in questi anni del numero complessivo di contratti normali di lavoro in vigore in Ticino”, spiega Stefano Rizzi, presidente della Commissione tripartita TI. Si tratta di quei contratti imposti per tenere sotto controllo i settori più a rischio per quanto riguarda il dumping salariale, e sono stati ridotti di quasi la metà. Sul fronte opposto si è invece riscontrato un aumento dei casi di lavoratori sottopagati nei settori senza coperture contrattuali cantonali o nazionali. Dal 9% del 2021, al 6% del 2022, al 13% dello scorso anno.

“Al momento della scadenza di un contratto normale di lavoro, questi settori restano sotto stretta osservazione proprio per verificare l’evoluzione della situazione nel corso dei mesi e degli anni. Al momento per tutti i contratti di lavoro normali scaduti non è stato fondamentalmente necessario proporne un rinnovo”, dice Rizzi.

Più ballerine le cifre riguardanti le notifiche. Nel 2023 le aziende ticinesi hanno assunto 15’481 lavoratori stranieri per un massimo di 90 giorni, equivalenti a 2010 posti a tempo pieno. Sono le “assunzioni d’impiego”, la categoria più numerosa di lavoratori stranieri notificati che, lo scorso anno, è diminuita.

“Nel 2022 c’è stata una diminuzione abbastanza importante delle prestazioni transfrontaliere di servizio. In particolare per quanto riguarda le assunzioni di impiego presso un datore di lavoro. Quindi quelle assunzioni d’impiego sotto i 90 giorni che hanno visto, trasformandole in posti a tempo pieno, una diminuzione che raggiunge quasi le 300 unità, per una diminuzione del 10%”, sostiene Rizzi.

Lieve aumento, invece, per quanto riguarda i lavoratori distaccati, che sono cresciuti di 50, raggiungendo le 372 unità a tempo pieno.

Tornando ai settori economici, ce ne sono alcuni che saranno tra gli osservati speciali. “Come settori sotto particolare osservazione potrei citare, ad esempio, (ed è un tema anche a livello nazionale), il settore della cura del corpo. Quindi parliamo di estetiste e di studi che si occupano sostanziamente delle unghie”, sottolinea Rizzi.

Un’attenzione particolare viene e verrà infine dedicata pure all’ampio e molto variegato mondo degli impiegati di commercio.

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