Svizzera

Primo maggio, festa per tutti o per nessuno? La polemica

Secondo i GLR nella ricorrenza non c’è nulla da festeggiare: “L’astensione dal lavoro sottrae benessere” - Per il sindacato SYNA la giornata dovrebbe invece essere festiva in tutti i cantoni

  • 1 maggio, 10:51
  • 1 maggio, 11:06
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Un primo maggio di qualche anno fa

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Di: ATS/RSI Info 

Il 1° maggio non c’è niente da festeggiare, l’astensione dal lavoro porta a una perdita di benessere, la ricorrenza va quindi abolita quale giorno festivo: è la posizione espressa questo mercoledì dai Giovani liberali radicali svizzeri (GLR).

“Anno dopo anno, la sinistra e i sindacati marciano per le strade per celebrare il primo maggio: questo non solo provoca molto caos e danni alle proprietà, ma è sbagliato anche in termini di contenuti”, sostiene il movimento nel comunicato odierno.

In cantoni come Zurigo, Basilea, Turgovia, Sciaffusa e Ticino la giornata di lotta della sinistra è riconosciuta come giorno festivo ufficiale, ricorda GLR. Secondo i giovani PLR però da un lato “non c’è nulla da festeggiare per la popolazione attiva, a causa delle sempre più massicce intromissioni del legislatore nella libertà economica”. Dall’altro “una perdita di prosperità viene accettata come risultato della festività”.

“È inaccettabile che la sinistra promuova il suo programma politico a spese della comunità, cosa che risulta negativa anche per la popolazione che lavora”, afferma il presidente GLR Jonas Lüthy, citato nella nota.

Ad esempio l’Unione sindacale svizzera (USS) nel suo appello per la giornata odierna si batte per l’iniziativa del PS sui premi delle casse malati. Iniziativa che - secondo i giovani radicali - si tradurrebbe in costi supplementari per la Confederazione e in un aumento dell’IVA fino a 2,3 punti percentuali, cosa che graverebbe proprio sui lavoratori. “Ancora una volta con il pretesto di lottare per i lavoratori di questo paese viene rivendicata una politica che peserebbe proprio su questo gruppo”.

Secondo GLR per contribuire concretamente al miglioramento della situazione economica dei lavoratori è giunto invece il momento di ridurre il peso di tasse e imposte. “Occorre migliorare le condizioni quadro della piazza economica svizzera e promuovere l’imprenditorialità”, conclude l’associazione giovanile del partito di guidato da Thierry Burkart.

Petizione del SYNA: “Diventi festivo a livello svizzero”

Di tutt’altro parere il sindacato interprofessionale SYNA che ha lanciato una petizione per rendere il 1° maggio un giorno festivo a livello nazionale quale “segno di gratitudine verso tutte le lavoratrici e i lavoratori”, dichiarano i promotori in un comunicato stampa diffuso martedì.

“Oggigiorno nel mondo del lavoro i dipendenti devono fornire prestazioni a livelli elevati e al contempo sono messi sempre più sotto pressione. Questo giorno festivo in più se lo meritano”, spiega Johann Tscherrig, presidente del comitato esecutivo di SYNA.

Il fatto che le esigenze da parte dei datori di lavoro siano aumentate è emerso anche nei risultati del cosiddetto “Barometro del buon lavoro”, elaborato annualmente da Travail.Suisse, l’organizzazione mantello del SYNA.

Il 1° maggio come giorno festivo in più da trascorrere con le proprie famiglie rappresenterebbe, si legge nel comunicato, “un segno di gratitudine da parte dei datori di lavoro e spronerebbe noi, in qualità di sindacato, a impegnarci maggiormente per creare buone condizioni quadro per i dipendenti”.

I Giovani socialisti pensano ad apprendisti e UNRWA

La ricorrenza è invece un’occasione per la Gioventù Socialista Svizzera (GISO) di sottolineare come il 1° maggio sia anche tradizionalmente una giornata di solidarietà internazionale. La Svizzera, secondo la GISO sta tradendo l’idea di aiuto umanitario bloccando i fondi all’organizzazione umanitaria UNRWA, quando dovrebbe raddoppiare i suoi contributi alla popolazione civile palestinese e versare senza indugio 60 milioni di franchi svizzeri.

Sul fronte interno, invece, i Giovani socialisti chiedono migliori condizioni di lavoro per gli apprendisti. “I salariati più giovani - dicono - dovrebbero essere maggiormente apprezzati per il loro lavoro”. A tal fine la GISO sta raccogliendo firme in varie città svizzere con una petizione volta a migliorare le condizioni di chi inizia ad imparare un mestiere. Il partito chiede un salario minimo generale di 1’000 franchi svizzeri nel primo anno di apprendistato, 10 settimane di ferie per tutti gli apprendisti e un aumento delle borse di studio per i tirocinanti.

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