Migliaia di ragazzi e di ragazze, scolari e studenti (almeno 38'000 secondo un conteggio dell'ATS, 65'000 per gli organizzatori), hanno sfilato sabato pomeriggio in diverse città svizzere, e per la prima volta anche in Ticino, per esprimere le loro preoccupazioni ambientali e a favore di una politica che porti più attenzione al nostro pianeta. Erano un migliaio i giovani, ma non solo, che hanno manifestato a Bellinzona affinché il riscaldamento climatico sia riconosciuto come una crisi e che i Governi agiscano di conseguenza. Si chiede anche che la Svizzera non emetta più gas a effetto serra entro il 2030.
Dalla radio
Contenuto audio
CSI 18.00 del 02.02.2019 Il servizio di Francesca Calcagno
RSI Info 02.02.2019, 19:15
RG 18.30 del 02.02.2019 Il reportage da Zurigo di Gianluca Olgiati
RSI Info 02.02.2019, 19:55
CSI 18.00 del 02.02.2019 Il clima al Consiglio dei giovani, il servizio di Romina Lara
RSI Info 02.02.2019, 19:19
RG 12.30 del 02.02.19: il servizio di Roberto Porta
RSI Info 02.02.2019, 13:41
"In teoria – aveva spiegato ai microfoni RSI uno studente del Politecnico di Zurigo, Francesco Zanetta – lo sciopero studentesco dovrebbe avere cadenza mensile e ci stiamo organizzando in questo senso". Contrariamente a quanto capitato lo scorso 25 gennaio, un venerdì, in diverse altre città svizzere, i ragazzi hanno scelto questa volta di manifestare di sabato in modo da non marinare la scuola per scendere in piazza.
Voci, cartelloni e striscioni dei manifestanti al corteo per il clima di Bellinzona
rsi/rescue media 02.02.2019, 20:59
A Berna circa 2'000 persone si sono riversate sulla Waisenhausplatz. La stessa cifra si è registrata a Lucerna, mentre a Friburgo si è arrivati a 2'500, a Ginevra a 4'000 (mischiata alla folla anche l'ex consigliera federale Ruth Dreifuss) e a Losanna a 10'000. Due settimane fa 22'000 scolari avevano scioperato dalle lezioni per manifestare in tutta la Svizzera.
Il movimento si definisce apartitico, come confermato dal copresidente dei Giovani Verdi Svizzeri, Luzian Franzini: "È vero che diversi nostri membri partecipano all’organizzazione di queste proteste giovanili – ha spiegato – ma non possono esporre manifesti o bandiere che ricordano un partito politico. Questi ragazzi non sono certo vittime di una nostra strumentalizzazione", ha concluso.
Secondo quanto dichiarato invece da Walter Wobmann, deputato dell’UDC e membro della commissione dell’ambiente del Consiglio nazionale, "i cortei di ragazzi sono delle azioni politiche pilotate dal fronte rosso-verde, tanto più che siamo in un anno elettorale a livello svizzero".
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