Ticino e Grigioni

Milioni dal Cantone per la Città della Musica

Via libera del Gran Consiglio ticinese al finanziamento del progetto a Lugano-Besso

  • 24 marzo, 15:51
  • 24 marzo, 22:42
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SEIDISERA del 24.03.2025 Il servizio di Pervin Kavakcioglu

RSI Info 24.03.2025, 22:42

  • cittadellamusica.ch
Di: Notiziario-Kavakcioglu/RSI Info 

Il Gran Consiglio ticinese ha dato oggi, lunedì, un sì praticamente unanime al finanziamento del Cantone per la Città della Musica.

Il Parlamento cantonale ha così approvato oltre 13 milioni di franchi quale contributo massimo e un prestito di 18 milioni e mezzo concessi alla SUPSI, per la creazione della Scuola universitaria di musica del Conservatorio della Svizzera italiana. Il progetto è volto a ristrutturare e adeguare lo stabile RSI di Lugano-Besso, oltre a costruire nuovi edifici.

In aula non c’è stato praticamente dibattito e già la commissione della Gestione aveva firmato l’unico rapporto all’unanimità. Il progetto, ha precisato in aula la consigliera di Stato Marina Carobbio, si inscrive anche “all’interno di una visione di riqualificazione e sviluppo” del quartiere di Besso, offrendo anche “un’ampia varietà di spazi destinati, sia all’insegnamento musicale, sia alla fruzione di eventi di alta qualità”.

03:04

Notiziario

Notiziario 24.03.2025, 16:00

“Si tratta di un progetto strategico per la città” e “con il passaggio in Gran Consiglio noi eserciteremo il diritto di compera”, ha quindi dichiarato alla RSI il municipale di Lugano Roberto Badaracco.

La Città di Lugano pagherà in modo dilazionato i 21 milioni e mezzo di franchi. Una soluzione, spiega Badaracco, che è da ricondurre a motivi sostanzialmente finanziari: infatti il pagamento in un anno solo “di oltre 21 milioni poteva diventare difficile da gestire”. Quindi, grazie ad un accordo con la RSI, “siamo riusciti a scaglionare questo pagamento sostanzialmente in tre tranche”. La prima sarà coperta “con l’esercizio del diritto di compera e prevede il pagamento subito di 10 milioni” di franchi. A seguire due altri pagamenti nel 2026 e nel 2027 “per coprire l’intero prezzo, che è rimasto uguale a quello che si era deciso”, conclude il capo dicastero cultura, sport ed eventi.

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