Ticino e Grigioni

Montagne in movimento nei Grigioni

“Un terzo del Cantone è instabile” secondo Andreas Huwiler, capo del settore pericoli naturali e costruzioni di protezione.

  • 11 aprile, 05:46
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Le diverse migliaia di metri cubi di roccia che si sono staccati sono finiti sopra le macerie della grossa frana di giugno

  • Keystone
Di: Grigioni sera/RSI Info

La frana di Brienz, l’ultima in ordine di tempo, massi che rotolano a valle a Felsberg o ancora la frana di Bondo nell’estate 2017. Sono solo alcuni degli eventi naturali che hanno fatto parlare negli ultimi anni. La montagna però, si muove anche in altre parti dei Grigioni: “Se guardiamo la cartina possiamo affermare che circa un terzo del Cantone è instabile” ci conferma Andreas Huwiler, capo del settore pericoli naturali e costruzioni di protezione dell’ufficio cantonale.

Parlando di sicurezza sono diversi i luoghi a rischio. Brienz in primis, ma anche in Val Lumnezia si trova una superficie instabile estesa e una situazione simile si registra pure nella regione dell’Heinzenberg. Spostandoci in Engadina poi, c’è la parete del Brattas.

Il grado di rischio di una zona viene valutato considerando “il prodotto tra il pericolo e i potenziali danni che quest’ultimo può causare” ci spiega Huwiler. A questi vanno aggiunti, ad esempio, i disagi che la chiusura di una strada può creare e la quantità di persone toccate.

Per ridurre i rischi i modi sono svariati: si può monitorare la zona toccata dai movimenti, installare strutture come le reti di protezione contro la caduta di massi o costruire bacini di contenimento. Andreas Huwiler sottolinea però che la cosa più importante restano “le osservazioni dirette delle guardie forestali o dalla popolazione, da chi, insomma, conosce, vive e si muove sul territorio”.

Grigioni sera del 10.04.2024

RSI Ticino e Grigioni 10.04.2024, 23:12

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