L’anziano morto venerdì scorso in seguito all’incendio di vicolo Muggiasca a Bellinzona viveva in una situazione di marginalità. L’autorità regionale di protezione seguiva l’uomo, gestiva il suo salario e la sua pensione, visto che il 66enne aveva gravi problemi di alcol ed era stato ricoverato per dei malori. Lo ha riferito venerdì la Regione.
L'appello alla società
Nelle pagine del quotidiano l’ex moglie e la figlia si interrogano sull’accaduto. Rammaricandosi e pubblicando delle foto dell'appartamento in uno stato di degrado e incuria, si appellano affinché vicende di questo tipo non si ripetano: "La società e le istituzioni devono sapere come vive e muore un alcolista. Se mio padre è scomparso in quel modo, siamo tutti un po’ colpevoli" ha detto la figlia.
"Non ci eravamo accorte di nulla"
La vittima viveva in mezzo ad una montagna di rifiuti: plastica, lattine, immondizia varia e scatole. Uno stato di abbandono del quale i familiari non si erano accorti: "Sembrava tutto a posto, era pulito e si vestiva bene. Non sono mai entrata in casa", ha raccontato la figlia che viveva fuori Ticino.
Red. MM