Ticino e Grigioni

"Naturalizzazioni, si deve presenziare"

Il caso dei 4 consiglieri comunali della Lega di Lugano potrebbe sfociare in una richiesta di intervento dell'autorità cantonale

  • 8 settembre 2020, 18:18
  • 22 novembre, 18:35
02:20

CSI 18.00 del 08.09.20 Droga: arresti nel Luganese

RSI Info 08.09.2020, 20:14

Di: P. Solcà/M. Ang. 

Potrebbe sfociare in una richiesta di intervento dell'autorità cantonale il caso dei 4 consiglieri comunali della Lega di Lugano che rifiutano di partecipare ai lavori della commissione parlamentare sulle procedure di naturalizzazione. Il rischio maggiore è che le tempistiche delle analisi dei dossier si dilatino sensibilmente, a discapito dei richiedenti. Non é dunque da escludere che il tema approdi sul tavolo della Sezione degli enti locali: la RSI ha affrontato il tema con il responsabile, Marzio Della Santa.

La premessa è che le astensioni leghiste, quando all'ordine del giorno compaiono le richieste di attinenza comunale da parte di cittadini stranieri, non sono rare. "In politica è sempre meglio avere la possibilità di poter dire la propria piuttosto che tirarsi indietro. Personalmente avrei fatto un'altra scelta", ha dichiarato il sindaco di Lugano, Marco Borradori, dopo la decisione dei 4 membri leghisti (Gianmaria Bianchetti, Nicholas Marioli, Enea Petrini, Omar Wicht) della commissione delle petizioni che, negli scorsi giorni, hanno deciso di non partecipare più ai lavori che riguardano le richieste di naturalizzazione.

Non partecipare ai lavori di una commissione non rientra tra gli obblighi enumerati dall'attuale legge organica comunale che prevede solo il dovere di presenziare alle sedute del legislativi... quindi, Marzio Della Santa, come la mettiamo con questo sciopero dei commissari?

"È chiaro che la legge organica comunale parla in maniera esplicita della partecipazione alle sedute di consiglio comunale, poi, implicitamente, è altresì chiaro che essere consiglieri comunali e partecipare a livello di legislativo non significa solo essere presenti alle sedute di consiglio comunale, ma anche partecipare alle attività di quelle commissioni per le quali si è stati designati dal proprio gruppo e quindi, in questo senso, possiamo dire che questo obbligo è indiretto".

Voi non siete ancora stati interpellati formalmente, ma diciamo che oramai la situazione di Lugano vi è nota, pensate di intervenire in qualche modo,di chiedere un incontro con i diretti interessati?

"Sempre su questo punto la legge organica comunale ci dice che un consigliere comunale non può non partecipare alle sedute di consiglio comunale e, come dicevamo, indirettamente a quelle della commissione, senza un motivo legittimo, in modo deliberato (quindi dichiarando sostanzialmente la propria intenzione) e continuo. Quindi sono questi tre gli indicatori che devono essere verificati, in questo senso bisognerà nella fattispecie verificare se questa mancata partecipazione si ripete nel tempo. Dopodiché evidentemente bisognerà che qualcuno si adoperi. Ora magari un appunto che ai nostri occhi appare importante: sempre la legge organica comunale ci dice che, a fronte di una situazione come questa, è il presidente del Consiglio Comunale che deve segnalare il caso all'autorità di vigilanza. La rivendicazione dei comuni in tutto il cantone, quello di recuperare spazi di autonomia è legittima. Autonomia però significa anche assumersi le responsabilità, quindi deduco da questo ragionamento, e penso che sia anche importante e centrale, che il presidente, così come in altre situazioni che si possono venirsi a creare, dapprima funga da mediatore politico tra le parti nella ricerca di una soluzione. Se non fosse possibile, come detto, la legge dà al presidente l'esplicito compito di segnalare l'assenza di consiglieri comunali senza motivo legittimo, in maniera deliberata e continua, all'autorità di vigilanza che è quindi sostanzialmente il Consiglio di Stato".

Quindi non è sostenibile questa situazione, cosa rischia chi non rispetta questi obblighi?

"Questo è un primo caso, quindi nell'intervento di vigilanza bisognerà valutare la portata, l'impatto, il danno arrecato, perché ancora rimane da verificare che questa mancanza ai propri doveri crei veramente un danno a chi è oggetto di queste procedure di naturalizzazione. In base a quanto verrà osservato nel corso dei prossimi mesi si potrà decidere anche, se del caso, sottolineo se del caso, l'entità della sanzione".

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CSI 18.00 dell'08.09.20 L'intervista a Marzio Della Santa

RSI Info 08.09.2020, 20:42

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