"Le indagini sono ancora da completare", mentre il rito abbreviato che era stato concordato tra le parti è stato respinto.
Lo ha deciso oggi, giovedì la corte del Tribunale penale federale di Bellinzona nel processo al 61enne cittadino italiano, domiciliato dal 2012 a Vacallo e arrestato circa un anno fa perché sospettato di essere "il banchiere" della costola milanese della n'drangheta (vedi articoli correlati).
I reati contestati sono organizzazione criminale e riciclaggio di denaro aggravato. L'accusa e la difesa si erano accordate per una pena di quattro anni di carcere meno i 190 giorni già espiati. Ma ora tutto è da rifare. Il fascicolo, quindi, è rinviato al Ministero pubblico della Confederazione affinché svolga una procedura preliminare ordinaria.
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